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Morte di Giancarlo Cito, veleni e misteri a Taranto

 
Fabio Venere

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Fabio Venere

Morte di Giancarlo Cito, veleni e misteri a Taranto

Sequestrata la salma dopo la denuncia della sorella dell’ex parlamentare. Funerali rinviati

Mercoledì 14 Maggio 2025, 09:33

TARANTO - Rinviati i funerali di Giancarlo Cito e sequestrata la salma. Il provvedimento è stato adottato dalla magistratura, dopo la denuncia presentata dalla sorella dell’ex deputato ed ex sindaco di Taranto che ha chiesto di fare chiarezza sulle cause del decesso del fratello. A questo punto, non resta che attendere la decisione del pubblico ministero sull’eventuale conferimento di incarico ad un medico legale per effettuare l’autopsia.

Per la cronaca, il fondatore di At6 era ricoverato da circa tre anni in una residenza sanitaria assistenziale (Rsa) ubicata al quartiere Paolo VI di Taranto. E proprio in questa struttura, l’ex primo cittadino è deceduto all’età di 79 anni, nella notte tra sabato e domenica scorsi. E così, ieri pomeriggio, la parrocchia «Madonna della Fiducia» di via Emilia, nel quartiere Italia Montegranaro, non ha più ospitato i funerali di quello che è stato il capo carismatico (amato e odiato al tempo stesso) della prima tivvù-partito italiana.

Eppure alle 16,30, ovvero all’orario stabilito per la celebrazione della messa, qualche nostalgico dell’era citiana si è presentato ugualmente davanti alla chiesa, i cui cancelli erano chiusi. In tutto, qualche decina o poco più. La stragrande maggioranza delle persone che potenzialmente avrebbero voluto partecipare al rito funebre, questo va sottolineato, era stata già «avvisata» via social dallo stesso Mario Cito, figlio di Giancarlo, che aveva annunciato su Facebook, Whatsapp e Tik Tok che i funerali «del nostro caro Giancarlo Cito, per motivi non dipendenti dalla nostra volontà, non saranno più effettuati in data odierna (ieri, ndr). Seguiranno ulteriori indicazioni circa la data dei funerali», così come del resto recitavano i manifesti affissi sulle cancellate della parrocchia. Questi «avvisi» diffusi sul web hanno fatto registrare, peraltro, diverse migliaia di visualizzazioni da parte degli utenti della Rete. Ecco perché ieri pomeriggio tra le 16,30 e le 17, si sono presentate davanti alla chiesa soprattutto persone anziane o comunque quanti non hanno una grande familiarità con il web. E a loro Mario, candidato sindaco alle prossime Amministrative sotto il simbolo (manco a dirlo) di At6 Lega d’Azione meridionale, ha spiegato il motivo che ha clamorosamente bloccato lo svolgimento dei funerali del padre. Il figlio dell’ex sindaco ed ex deputato, visibilmente emozionato, si è limitato ad affermare: «Sono rispettoso dell’azione che, nella sua autonomia, sta esercitando la magistratura. Del resto, considerata la denuncia presentata, si tratta di un atto dovuto da parte del pubblico ministero. Da questo punto di vista quindi nulla da dire, ma invece per me – ha aggiunto Cito junior rivolgendosi alla Gazzetta – non ha alcun senso l’iniziativa assunta da un mio parente, di cui non faccio neppure il nome». Di più, Mario Cito non ha dichiarato. Ma, tra una sigaretta e l’altra, ha rivolto lo sguardo al cielo che nel frattempo si era coperto di nubi. Nuvole, simbolo per antonomasia di incertezza così come tale appare l’intera vicenda.

Il tempo passa e la gente si allontana, incredula, e saluta il figlio di Giancarlo Cito e una delle nipoti, Sara. «Ho preso un giorno di ferie per partecipare al funerale, pazienza. Quando verrà fissata la nuova data, ne prenderò un altro. Devo esserci assolutamente», assicura una signora ad alta voce in modo che tutti possano sentire. Funerale rinviato dunque, ma le nuvole restano ancora lì.

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