TARANTO - È accusato di aver sequestrato e costretto un disabile a subire abusi sessuali, un 75enne della provincia di Taranto che ora rischia di finire a processo. Dopo la chiusura delle indagini il pubblico ministero Francesca Colaci ha chiesto il rinvio a giudizio per l'anziano difeso dall'avvocato Gaetano Cimaglia.
Sarà il giudice Benedetto Ruberto a decidere se vi sono o meno gli estremi per aprire un processo a meno che la difesa non chieda di accedere a riti alternativi.
Secondo quanto contestato dal pm Colaci, l'imputato «con violenza e minaccia» ha costretto un 58enne con disabilità fisica e psichica a sottostare ai suoi desideri inizialmente contro la sua volontà e poi inducendolo facendo leva sulle sue condizioni di inferiorità psichica al momento del fatto.
I primi due episodi finiti sotto la lente degli inquirenti sono accaduti a gennaio e marzo 2022 quando il 75enne, dopo aver invitato la vittima a casa, lo avrebbe privato della libertà chiudendo la porta di casa, togliendo le chiavi e dicendogli che gli avrebbe aperto solo se si fosse piegato a soddisfare i suoi appetiti. Con i rifiuti della vittima, erano partite le minacce: «Tu non te ne vai se non fai quello che dico io» oppure «Tu da qua non esci vivo». E così gli aveva imposto di spogliarsi e sottostare ai suoi ordini continuando a bestemmiare per intimorirlo.
Ma i fatti si erano ripetuti anche successivamente e almeno fino a giugno 2022: in diverse occasioni, secondo l'accusa, l'imputato consapevole dell'inferiorità fisica e psichica della vittima, aveva continuato a invitarlo a casa incutendogli la paura che avrebbe raccontato all'intero paese di quella loro storia.
Solo successivamente la vittima aveva trovato il coraggio di raccontare quell'incubo e da quel momento sono partite le attività investigative: per l'accusa vi sono tutti gli elementi per dimostrare la colpevolezza del 75enne, ma l'avvocato Cimaglia proverà invece a scalfire l'impianto accusatorio della procura. Infine, come detto, sarà il giudice Ruberto a dover emettere una prima decisione sulla vicenda stabilendo se rinviare l'uomo a giudizio oppure disponendo il proscioglimento.