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Taranto, farmacista abusava di una 12enne: regali per comprare il suo silenzio

 
Francesco Casula

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Francesco Casula

violenza sulle donne

L'uomo è accusato di violenza sulla fidanzatina del figlio

Mercoledì 15 Maggio 2024, 07:30

TARANTO - Giochi, album, biglietti per i concerti e persino un telefono cellulare. Sono alcuni dei regali donati alla 12enne, fidanzatina del figlio, da parte del 46enne farmacista tarantino finito agli arresti domiciliari con l’accusa di violenza sessuale sulla bambina. Sono i nuovi dettagli che emergono dalle carte dell’inchiesta, svelata ieri dalla Gazzetta. Regali anche costosi per comprare secondo l’accusa il silenzio della piccola, ma anche per creare uno stato di sudditanza che consentisse all’indagato, per l’accusa, di soddisfare i suoi appetiti.

Nelle carte dell’inchiesta condotta dagli agenti della Squadra mobile e coordinata dal pubblico ministero Marzia Castiglia, si legge infatti che il 46enne avrebbe più volte fatto doni anche costosi alla bambina: un telefono per il suo compleanno, i giocattoli da collezione «Funko Pop» in edizione limitata che costavano anche 100 euro oppure modellini delle macchine particolarmente ricercati che potevano costare fino a 200 euro. Una serie di omaggi che, secondo quanto svelato dalla piccola ai poliziotti, l’uomo spacciava per regali del figlio in occasione di un nuovo mese di fidanzamento. E ancora borracce da 80 euro e altri articoli costosi da utilizzare nei giochi online.

Alla 12enne, però, l’indagato si premurava di fare finta che il prezzo di quegli oggetti fosse basso, così che i genitori non si preoccupassero. Parole che secondo gli investigatori hanno trovato pienamente riscontro nelle chat ritrovate sul telefonino: nella sua ordinanza il gip Giovanni Caroli ha infatti spiegato che gli elementi raccolti «comprovano la fitta rete di contatti» e «il tono suadente ed intimo costantemente da questi proposto in essere nei dialoghi». Il magistrato ha fatto in particolare riferimento ad alcuni messaggi: come quello inviato in una notte di luglio 2023 nel quale l’uomo scriveva «oggi ti dico che manchi , ma manchi manchi manchi davvero tanto….so x certo che ormai abbiamo creato una vera famiglia insieme di cui tu sei una parte molto importante e che non c’è giorno qui che il mio pensiero non va alla mia…» aggiungendo il vezzeggiativo del nome della piccola. Per il gip Caroli quelle conversazioni confermano «la natura sentimentale (quantomeno apparente) dell'approccio dell'indagato» che si sono concretizzati in una «violenta intrusione nella sfera più intima della sessualità della minore». Secondo il giudice, inoltre, l'indagato «innanzitutto strumentalizzava la relazione del figlio con la coetanea» per «guadagnare occasioni di interazione, si accattivava la benevolenza di lei con apprezzamenti fisici e con frequenti regali di valore non esiguo (ciascuno del valore anche superiore alle 100 euro), tentava di indurre in lei desiderio sessuale». E soprattutto cercava di convincere la bambina che anche lei provasse attrazione per lui: «Lo so che lo vuoi, è una questione di chimica, non c'entra l'età».

Infine quando quelle avances non sono bastate avrebbe usato la forza per costringerla a subire atti sessuali. Violenze venute a galla anche grazie al coraggio di un’insegnate che è riuscita a raccogliere le confidenze della bambina e poi ha avvertito la famiglia. I genitori hanno così sporto denuncia ai carabinieri e al termine delle indagini condotto dagli specialisti della polizia sono stati i militari dell’Arma a notificare l’ordinanza di arresto al 46enne. Ieri mattina, accompagnato dai difensori, gli avvocati Nicola Ciaccia e Fausto Soggia, si è presentato dinanzi al giudice per l’interrogatorio di garanzia e ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. I legali stanno ora valutando l’ipotesi di ricorrere al Tribunale del Riesame.

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