TARANTO - È finito agli arresti domiciliari un medico accusato di violenza sessuale ai danni di un paziente. Sono stati i poliziotti della Squadra Mobile a a notificare ieri l'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Benedetto Ruberto su richiesta del pm Marzia Castiglia.
I poliziotti, guidati all'epoca dal vice questore Cosimo Romano, hanno portato avanti le indagini dopo la denuncia di un giovane calciatore che al termine di una partita aveva avvertito dei dolori all'inguine e con il fratello si era recato nel più vicino studio di Guardia medica dove il professionista era in servizio. Fin da subito l'atteggiamento del medico è stato ambiguo: ha fatto denudare il giovane e ha subito allungato le mani nelle parti intime e quando il paziente ha chiesto spiegazioni ha provato a sostenere che era una pratica per eliminare il dolore. Il giovane atleta, però, si è sottratto a quella violenza e poco dopo ha chiamato le forze dell'ordine che si sono recati sul posto e hanno identificato l'uomo. Su delega del pm Castiglia, quindi, i poliziotti hanno iniziato a interrogare i colleghi del medico portando a galla una vicenda surreale.
«I comportamenti “maniacali” del del medico erano, a ben vedere, già noti nell’ambiente, come emerso dalle successive indagini» scrive infatti il giudice Ruberto nella sua ordinanza. Dai racconti dei colleghi, infatti, sono emersi sono i problemi che i camici bianchi hanno ritenuto di natura pischiatrica, ma anche dettagli inquietati come la tendenza a prendere in carico esclusivamente pazienti uomini «con i quali – si legge nelle carte - sembrava addirittura flirtare piuttosto che visitare». Quel medico, insomma, era abituato a far «spogliare i pazienti anche quando ciò non era necessario», si presentava servizio con «un abbigliamento poco consono» come «pantaloncini in microfibra, canottiere scollate, pantaloni attillati».
Alcuni colleghi, avevano poi deciso di inviare una pec all'Ordine dei Medici, al direttore generale della Asl di Taranto, chiedendo di non essere più associati nei turni con quel collega. Ieri però è giunta la risposta della magistratura che ha decretato per lui la detenzione cuatelare ai domiciliari in attesa che il procedimento penale vada avanti.