MANDURIA - Ciao Lucia. Ci è venuto naturale salutarti così. Non si dice addio a chi è stato capace di lasciare un segno e, allo stesso tempo, un grande vuoto. Ci ha conquistati con il tuo coraggio, la tua determinazione, una vita piena di sogni da realizzare. Ne avevi tanti. Sulle pagine di questo giornale, circa un anno fa, ci hai raccontato della tua scommessa per il futuro. Un futuro che t’immaginavi ancora lungo, a 39 anni. Avevi lasciato la “vita caotica” di Roma, il tuo lavoro in ufficio, “per vivere all’aria aperta e in mezzo alla natura”. Hai sconvolto i tuoi piani per tornare in Puglia, a Manduria, insieme al tuo Giorgio, e non solo per riabbracciare mamma Domenica e papà Antonio, ma perché avevi sentito una spinta.
“Nei due ettari di proprietà di mio padre c’era un uliveto secolare e negli interfilari ho deciso di coltivare ortaggi a chilometro zero. Inoltre, io e mio marito vogliamo creare una piccola oasi di api e un pollaio”, avevi spiegato. Volevi mettere le mani nella terra. È nata così la tua azienda agricola “Apulia Farm”, nel rispetto di un principio per te sacrosanto: “Il rispetto dell’ambiente e della biodiversità”.
Nel tuo angolo di paradiso ti prendevi dei tuoi frutti, a iniziare dal Pomodorino di Manduria, presidio Slow Food, il più prezioso per te. La vita è strana, Lucia, perché ci avevi raccontato che questa passione per il cibo naturale ti era venuta un po’ d’anni fa quando, dopo aver avuto un problema di salute, avevano consigliato a tua madre di “mangiare sano”. “Non le melanzane a Natale, per intenderci”, avevi ironizzato. Quella mamma che ha lottato fino alla fine per tenerti qui con noi, tentando le cure più costose, chiedendo l’aiuto di tutti per sostenerti. Ci mancheranno le tue ricette, soprattutto i tuoi sorrisi. Ci mancherai tu. Fai buon viaggio. Evidentemente lassù avevano bisogno di te.