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Taranto, polemica al call center Network Contacts: l’azienda respinge le accuse dei sindacati

 
Taranto, polemica al call center Network Contacts: l’azienda respinge le accuse dei sindacati

«Stipendio tagliato a chi è malato». La risposta perentoria: «Falso, rispettata la legge»

Lunedì 30 Ottobre 2023, 14:44

Botta e risposta tra Slc Cgil, Fistel Cisl e Ugl Tlc da un lato e Network Contacts dall’altro sulla gestione del call center di Taranto. Secondo i sindacati, l’azienda avrebbe deciso unilateralmente di «mettere alla fame un gruppo di persone» solo per colpa di essersi ammalate nel corso del tempo a causa dell’attività lavorativa svolta nel call center.

L’azienda, però, replica, ricostruendo i fatti che hanno dato il via all’ennesima crisi. «A seguito della visita medica preassuntiva obbligatoria – si legge in un comunicato – di tutto il personale interessato dal cambio di appalto a favore di Network Contacts (occorso il 16/01/23), il medico del lavoro, dopo aver rilevato che dieci operatori telefonici riscontravano problematiche di salute, tali da renderli parzialmente inidonei alla loro attività lavorativa, ha obbligatoriamente trasmesso le sue valutazioni all’azienda, individuando per i dieci lavoratori un periodo di inidoneità lungo 24 mesi». La Network per questo avrebbe agito in modo tempestivo «al fine di tutelare e non aggravare la posizione sanitaria dei lavoratori nel rispetto del codice civile e del decreto sicurezza sui posti di lavoro». Per cui l’azienda avrebbe agito nel rispetto della legge «tutelando e gestendo la situazione di fragilità dei lavoratori garantendo l’intera retribuzione prevista dal contratto individuale di lavoro fino a settembre 2023». Fino a quando, cioè, sono venute meno le attività compatibili con il loro stato di salute. «L’azienda – è scritto nel comunicato – ha quindi preso atto di non poter più sostenere tale trattamento di miglior favore visto l’esaurirsi delle attività alternative, l’aggravarsi della crisi strutturale del settore, che ha colpito duramente anche Network Contacts, e la conseguente chiusura delle commesse ove erano stati ricollocati i dieci professionisti parzialmente idonei». Lavoratori che percepiranno, dal primo novembre, una retribuzione per le sole ore effettive di lavoro prescritte dal medico competente. Il rapporto di lavoro sarebbe così tutelato. Per questo, si difende l’azienda, il comunicato delle organizzazioni sindacali è «falso perché fa presumere che l’azienda avrebbe potuto impiegare i lavoratori nelle attività di gestione documentale, pur nella consapevolezza che tali attività sono cessate; infedele, perché non fa volutamente emergere che nei giudizi di inidoneità l’azienda si deve attenere alle disposizioni di legge e alle prescrizioni mediche senza alcuna discrezionalità; strumentale, visto che ricostruisce artatamente i fatti al solo fine di danneggiare l’immagine di Network Contacts, che è la seconda azienda più grande della Puglia per numero di occupati sul territorio e che da anni è all’avanguardia nell’utilizzo di sistemi di welfare a tutela del benessere e della salute dei propri lavoratori; pretestuoso, perché chiama in causa il committente, che è privo di responsabilità, al solo fine di sperare in una maggiore visibilità»

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