TARANTO - L’Amiu avvia le procedure per licenziare 67 lavoratori dipendenti. Da quel che risulta alla Gazzetta, infatti, entro la giornata di oggi verranno inviate le comunicazioni al personale considerato in esubero.
Ma, esattamente, di chi si tratta? O, per dirla meglio, quali sono i profili coinvolti da quest’operazione avviata dal presidente di Kyma Ambiente, Giampiero Mancarelli, con il chiaro obiettivo di riorganizzare la società e di ridurre i costi? Si tratta, dunque, in un caso, di operatori che svolgono attività che non trovano alcuna copertura finanziaria. Tanto per capirsi, sono gli addetti impegnati nei Ccr (centri comunali di raccolta) che, però, appena verrà approvato dal Consiglio comunale il nuovo contratto di servizio, rientreranno nella forza - lavoro aziendale. Dunque, se per circa la metà degli esuberi (poco più di 30) il provvedimento avrebbe un’efficaxia provvisoria, per gli altri rischia di essere strutturale. Definitivo. In questo caso, in particolare, il riferimento è a quei dipendenti considerati improduttivi ovvero impegnati in servizi non considerati essenziali in quanto già svolti da altro personale oppure assicurati da dispositivi elettronici (ad esempio, le telecamere per quel che riguarda i servizi di guardiania). Va detto, per onestà intellettuale e per completezza di informazione, che questi lavoratori di Kyma Ambiente, peraltro vincitori di un concorso pubblico, eseguono questi compiti non propriamente fondamentali avendo delle patologie fisiche che impediscono loro di fare altre attività aziendali. Fonti aziendali assicurano di avere richiesto, nei mesi scorsi, a questi dipendenti di cambiare mansione svolgendo attività di pulizia o simili, ma non ci sarebbero state in merito risposte e adesioni significative. Si procede, dunque.
E i sindacati? Sul punto, le organizzazioni sindacali sembrano piuttosto compatte. Anzi, la decisione del presidente Mancarelli ricompatta le organizzazioni sindacali che sarebbero pronte ad avviare un rapido confronto con azienda e con il socio unico (il Comune di Taranto). Che potrebbe portare anche ad alcune mobilitazioni da tenersi, probabilmente, a pochi metri dall’ingresso di Palazzo di Città. E questo, se avveniswse, farebbe inevitabilmente salire la tensione.