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Taranto, controlli su impianti di depurazione: trovati scarichi illeciti e sversamenti illegali

 
Redazione online

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Taranto, controlli su impianti di depurazione: trovati scarichi illeciti e sversamenti illegali

Operazione complessa di polizia ambientale: verifica a tappeto degli impianti cittadini della provincia

Mercoledì 28 Giugno 2023, 12:55

TARANTO - Nell’ambito dell’intensa e complessa operazione di prevenzione e tutela, conservazione e recupero dell’equilibrio ambientale dell’intera Provincia gli uomini della Guardia Costiera di Taranto, in stretto coordinamento investigativo con la
competente Procura della Repubblica e con il supporto tecnico di ARPA Puglia - DAP, hanno concluso una capillare campagna di monitoraggio della rete depurativa e delle immissioni degli “scarichi” provenienti dai suddetti alvei, in vista dell’attivazione delle opportune misure di recupero delle originarie funzioni degli stessi da parte degli enti/organi competenti.

Avviata da gennaio scorso e conclusasi agli inizi di giugno, detta intensa attività investigativa, volta al monitoraggio e verifica degli scarichi idrici presenti nell’intera Provincia di Taranto, ha consentito di ricostruire un quadro certo ed aggiornato dello stato dell’intera rete depurativa attraverso mirate e complesse verifiche delle autorizzazioni in essere afferente agli scarichi e il correlato ciclo dei rifiuti, per poi procedere al controllo dell’esistente impiantistica asservita e all’esecuzione - con il supporto tecnico di Arpa - dei necessari campionamenti alle acque di scarico sottoposti a relative analisi presso il laboratorio di Arpa
Puglia.

In particolare, mirate verifiche accertative sono state fatte su tutti i 26 depuratori urbani della Provincia di Taranto e gran parte di quelli della Provincia di Matera, stante la competenza interprovinciale di questa Capitaneria di Porto, ricomprendente anche la Basilicata Jonica. Nell’ambito dei controlli ai depuratori urbani, quindi, pur avendo accertato complessivamente la buona qualità delle acque, sono stati elevati 2 verbali amministrativi, con sanzione pecuniaria (da € 6.000 a € 60.000) nei confronti del gestore del servizio idrico integrato, per il possesso di autorizzazione allo scarico scaduta, presso i depuratori di Manduria e di Taranto - Gennarini.

Nel corso dell’operazione sono stati ispezionati, anche 11 autolavaggi, portando alla contestazione di un verbale amministrativo con sanzione pecuniaria (da €6.000 a €60.000) nei confronti di una società, per mancanza di autorizzazione allo scarico e
al sequestro penale di uno ei maggiori impianti nel territorio di Taranto, poi convalidato dal GIP di Taranto per mancanza di autorizzazione allo scarico di acque reflue industriali e per il deposito incontrollato di rifiuti pericolosi. Sono stati, altresì, assoggettati ad ispezione vari immobili ricadenti sul pubblico demanio marittimo, da ciò derivandone l’elevazione di due verbali amministrativi nei confronti di altrettanti soggetti per la mancanza di autorizzazione allo scarico.

Ulteriori verifiche accertative sono state condotte presso numerosi cantieri navali, e pescherie, nonché presso tutti gli scarichi del Porto di Taranto e del Mar Piccolo di Taranto e tutti gli scarichi censiti della città di Taranto in gestione alla società Acquedotto Pugliese S.p.A. In sintesi, al termine dell’operazione protrattasi per mesi, sono stati effettuati complessivamente  580 controlli su scarichi idrici, attraverso cui si è potuto ricostruire una mappatura su base provinciale della generalità degli
scarichi ivi insistenti, che ha consentito di portare alla luce criticità e patologie tecnico/gestionali che hanno formato oggetto di specifica contestazione.

Questi, in sintesi, i dati riepilogativi dei siti ispezionati nel corso dell’operazione: 26 depuratori urbani (Palagiano, San Giorgio Jonico, Faggiano, Avetrana, Maruggio, Manduria, Laterza, Ginosa, Crispiano, Torricella, Pulsano, Lizzano, Montemesola, Monteiasi, Massafra, Mottola, Taranto-Gennarini, TarantoBellavista, Castellaneta Marina, Ginosa Marina, Palagianello, Castellaneta, Scansano Jonico, Policoro, Nova Siri, Metaponto); 11 autolavaggi (Taranto, Maruggio, Sava, Manduria, Policoro); 4 cantieri navali (“Greco” – Taranto, “Quintano” – Taranto, “Cavallo” - Policoro, “Argonauti” – Policoro); 4 immobili sul demanio marittimo (Maruggio, Torricella); 13 pescherie (Taranto, Manduria, Policoro); ripetuti controlli agli scarichi del porto di Taranto, del Mar Piccolo e agli scarichi censiti della città di Taranto in gestione ad AQP.

Tale attività di capillare monitoraggio ambientale, si inserisce nel solco di quella complessa e articolata azione di ripristino della legalità ambientale portata avanti da mesi e senza soluzione di continuità da parte degli uomini e delle donne della Guardia Costiera a salvaguardia e tutela di detti valori primari costituzionalmente protetti al fine di contrastare in maniera sempre più incisiva ogni tentativo di relativa spoliazione e aggressione indiscriminata.

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