TARANTO - Stipendi pagati, assemblea revocata. Così come aveva anticipato la Gazzetta, nell’edizione di domenica scorsa, già ieri la maggior parte dei dipendenti dell’Amiu ha ricevuto il bonifico bancario relativo al pagamento dello stipendio del mese di aprile. Che, in realtà, avrebbe dovuto essere versato da parte dell’azienda partecipata del Comune di Taranto entro il 30 aprile, ma così non è accaduto.
Infatti, Kyma Ambiente ha cambiato l’istituto di credito che svolge le funzioni di tesoriere aziendale e questo ha fatto slittare l’effettiva corresponsione degli stipendi ai circa 500 dipendenti. Per la cronaca, questo va ricordato, il pagamento è stato possibile grazie al fatto che il Municipio ha anticipato di circa 8 - 10 giorni il mandato di pagamento, pari a 850mila euro, in favore della stessa Amiu consentendole così di garantire le retribuzioni. Che, però, sono arrivate (per i motivi appena accennati) con un ritardo di sette - otto giorni rispetto alla scadenza massima e questo ha causato (comprensibile) malumore tra gli stessi lavoratori che, coordinati e organizzati da tutte le organizzazioni sindacali aziendali, nella giornata di ieri hanno tenuto un’assemblea generale dalle ore 10 alle 12. Per dirla tutta, anche per la giornata di oggi era stata programmata un’altra assemblea dei lavoratori dipendenti di Kyma Ambiente, ma poi sono stati gli stessi sindacati a revocarla proprio in considerazione del fatto che i bonifici aziendali erano ormai in via di accreditamento sui conti correnti dei lavoratori dell’azienda d’igiene comunale.
Certo, se è vero che ora i dipendenti possono tirare un sospiro di sollievo è altrettanto innegabile che la situazione dell’azienda resti piuttosto delicata soprattutto per quel che riguarda la liquidità.
In questo contesto, sarebbe importante per l’Amiu ricevere quei 2,5 milioni di euro previsti dalla proposta di delibera su cui pende, però, il parere negativo dei Revisori dei conti. Giovedì, in occasione del Consiglio comunale, il provvedimento dovrebbe essere riproposto ma, a questo punto, sarà interessante verificare e valutare se i controllori contabili del Municipio accenderanno il «semaforo verde» dopo aver letto magari le controdeduzioni della presidente del Collegio sindacale di Kyma Ambiente, Daniela Borraccino, e anche il parere pro veritate che un avvocato di Bari, esperto in Diritto amministrativo, starebbe perfezionando in queste ore. Se, invece, i Revisori non cambiassero idea, la scelta sarebbe tutta e solo politica. Nel senso che spetterà alla maggioranza di centrosinistra (si riunisce oggi) decidere se votare la delibera anche nel caso in cui il collegio dei Revisori non modificasse il suo parere (negativo).