TARANTO - È online da poche ore, su YouTube, il lyric video del brano “Whit me”. Il singolo di debutto di Sergio Melone nella musica indipendente, uscito lo scorso 27 gennaio. Una corsa disperata in auto, lungo il viale del Muro Torto, nella Capitale, che porta a casa di un amore ormai perduto, che non può più tornare. Nonostante i persistenti tentativi di recupero. Il pezzo, autobiografico, confidenziale, porta il cantautore massafrese a suggellare la riscoperta di sé. Un momento decisivo, generato dall’incontro con il dolore, che gli ha consentito di riconquistare la propria sfera emotiva, da tempo smarrita, e riversata nella musica.
«Ho vissuto per molto tempo in un totale stato di apatia, a causa di tanti traumi subìti, da esserne annichilito. Relazioni finite male. Avevo deciso di non legarmi più a nessuno. Ad un certo punto, mi sveglio una mattina e, di colpo, non sento più niente. Una sensazione orrenda, in un mondo tutto grigio. L’estate scorsa, dopo sei anni, ho ripreso a piangere. È stato nel momento in cui si è ammalata mia nonna, venuta a mancare il giorno dopo la pubblicazione di “With me”. Lì ho ritrovato la mia dimensione di umanità ed ho capito di aver perso una grande occasione. A causa delle mie insicurezze e dei tanti complessi e condizionamenti che mi hanno divorato negli anni. Ho capito di aver perso una persona della quale ero innamorato». Sergio Melone, cantante, ballerino e attore, noto al pubblico teen dal 2016, quando interpreta Eduard nella sitcom “Maggie & Bianca Fashion Friends” (Rai Gulp!), divenendo un idolo delle ragazzine. Laureato in Lingue e letterature straniere, insegna Italiano agli stranieri e Inglese ai giovanissimi su Preply (piattaforma di lezioni private online). La musica, la sua più grande passione.
«Sono cresciuto con Disney Channel, le storie della Disney ed Mtv. “With me” nasce a metà novembre, dopo aver avuto una conversazione struggente in macchina con la persona a cui è indirizzato il brano e a cui continuavo a ripetere, sotto una pioggia battente, che mi mancava. Non c’è stato nulla da fare. Sono ritornato a casa, mi sono seduto al piano e, mentre piangevo, ho trovato il giro di accordi e scritto la canzone. Dopo un periodo di sofferenza acuta, ora mi sento più completo, molto più io. Soffrire, perdere, ci insegnano un sacco di cose».
Sergio ritrovato, oggi, chi è? «È il ragazzino di 17 anni, che non aveva troppe congetture sociali, non aveva paura di farsi vedere per quello che era e rincorreva le cose per cui gli batteva forte il cuore senza farsi troppe domande». E con la rinascita tornano i sogni e i desideri. «Se riuscissi a conciliare la mia attività attoriale con quella musicale, continuando ad insegnare, sarebbe perfetto. Non ho mai trascurato nulla. Vorrei rilasciare altra musica, ma devo trovare una casa discografica, perché quando sei un artista indipendente e fai tutto da solo è un po’ più complicato. Diventare una pop star credo sia tardi. Anche se… mai dire mai! Dopo i 30, inizi ad assaporare i rimpianti per tutto ciò che non si è fatto. Perciò, ai giovani dico: fate sempre ciò per cui vi batte il cuore, non fatevi condizionare dagli altri, portate avanti le vostre idee. Bisogna ascoltare sé stessi. Mi rimprovero di non averlo fatto. Regalatevi la felicità. La vita è una».