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Taranto, studenti in protesta: «Ci cadono addosso pezzi di intonaco»

 
Valentina Castellaneta

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Valentina Castellaneta

Taranto, studenti in protesta: «Ci cadono addosso pezzi di intonaco»

Ieri un presidio dei ragazzi dell’Archita sotto Palazzo del Governo per segnalare soprattutto le problematiche della succursale: «Anche cavi elettrici che pendono, finestre e porte rotte»

Venerdì 16 Dicembre 2022, 12:17

TARANTO - Hanno strappato una promessa di un incontro con il presidente della Provincia, Rinaldo Melucci, gli studenti del Liceo Archita che ieri mattina hanno manifestato davanti al Palazzo del Governo. «Ringraziamo la provincia per quello che ha fatto fino ad ora - dice il rappresentate d’Istituto Gabriele Portacci - e sappiamo che il nuovo presidente si è insediato da poco. Però abbiamo anche bisogno che ci ascoltino, perché le passate amministrazioni non ci hanno mai dato retta».

Gli studenti dell’Archita si sentono trattati da scuola di serie B, raccontano che dal 2013 la sede centrale si trova in Corso Umberto accanto al Battaglini, nella struttura che appartiene all’Istituto di Maria Immacolata. Ma le classi sono tante, così in via Pitagora 148, si trova la succursale del Liceo.

Dai racconti degli studenti l’edificio sarebbe fatiscente: «Noi manifestiamo per le nostre condizioni scolastiche, ci troviamo in delle sedi che non ci garantiscono di studiare in modo tranquillo, la struttura della succursale sta cadendo a pezzi».

Porte e finestre rotte, arredi inadatti, intonaco che si stacca dai muri, cavi elettrici volati e una palestra che ospita le prove dell’orchestra è fredda, buia e poco adatta. Sono queste le problematiche che gli studenti riferiscono: «capita molto spesso che pezzi delle finestre cadano, oppure non si possono aprire perché ormai sono rotte, così come le porte. É un palazzo storico e non viene fatta una manutenzione da anni» afferma Gabriele. «Noi - spiega Giulia Nisi, anche lei rappresentate d’Istituto - vogliamo garantire una scuola sicura agli studenti. Vogliamo garantire la sicurezza e per effettuare questo abbiamo bisogno di una maggiore manutenzione all’interno del nostro plesso, i ragazzi non devono avere timore di camminare nei corridoi, perché vedono gli operai lavorare, con queste scale altissime e i cavi dell’elettricità per terra. Dobbiamo garantire una sicurezza a livello di salute, ma anche dal punto di vista igenico. Quindi sotto tutti i punti di vista».

Gli studenti hanno iniziato la loro manifestazione pacifica alle 8,30 di ieri mattina srotolando uno striscione con su scritto a lettere cubitali: «Maggiore finanziamento per istituzioni pubbliche, maggiore solidarietà versoi gli studenti!».

«Non abbiamo bisogno che vengano riparate le cose quando ci mettiamo a protestare» dicono. Parlandoci molti di loro ripetono che la loro era la scuola frequentata da Aldo Moro e Alessandro Leogrande e lo fanno con tanta fierezza. Angelo Sasso, consigliere regionale degli studenti, racconta di aver portato le istanze del suo Liceo alla presidente del consiglio regionale, Loredana Capone, «grazie a questa denuncia - afferma Angelo - ci è stato promesso che porteremo la nostra voce al presidente delle provincie italiane».

«Oggi siamo qui - riferisce Gabriele - per far capire che l’Archita è un’istituzione presente da 150 anni sul territorio. Come tale ha bisogno di essere riconosciuta. Noi chiediamo alla Provincia una riqualificazione degli ambienti e soprattutto chiediamo una sede unica perché l’Archita è una».

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