Sabato 06 Settembre 2025 | 19:58

Taranto, il Sunia lancia l’allarme «È emergenza abitativa»

 
Fabio Venere

Reporter:

Fabio Venere

Taranto, il Sunia lancia l’allarme «È emergenza abitativa»

Lamusta: «In tribunale sono depositati ben 500 sfratti esecutivi»

Lunedì 12 Dicembre 2022, 13:48

Oltre 500 sfratti esecutivi sono depositati negli uffici del Tribunlae di Taranto. Il dato, allarmante, lo lancia in un’intervista concessa alla Gazzetta Luigi Lamusta, da qualche giorno riconfermato (al termine del congresso provinciale) alla guida del Sunia ovvero del sindacato degli inquilini e degli assegnatari vicino alla Cgil.

Segretario Lamusta, c’è davvero da preoccuparsi oppure si andrà avanti tranquillamente come al solito di rinvio in rinvio?

«Le cose, anzi le leggi, sono cambiate. E, quindi, c’è da preoccuparsi».

A cosa si riferisce?

«Non è più in vigore il blocco degli sfratti garantito dai precedenti governi per offrire un paracadute alle famiglie colpite dalle ricadute economiche negative della pandemia da Covid 19. E, dunque, il rischio che si crei un allarme sociale c’è tutto. E poi, c’è dell’altro».

Cosa?

«I proprietari degli appartamenti, ultimamente, si stanno rifiutando di dare la loro casa in affitto ai percettori del reddito di cittadinanza. Probabilmente, l’orientamento del Governo di restringere la platea dei beneficiari prima e di abolirlo poi a partire dal 2024, sta causando questa diretta conseguenza».

Ma ci sono degli strumenti da mettere in campo?

«Certo, ci vuole però lungimiranza, buona volontà e sensibilità verso i ceti deboli. Ad esempio, in dodici comuni della provincia tra cui lo stesso capoluogo, negli ultimi tempi, abbiamo sottoscritto un protocollo che consente ai proprietari immobiliari di stipulare con gli inquilini i cosiddetti contratti concordati. Che garantiscono a chi dà un appartamento in affitto particolari agevolazioni fiscali sull’aliquota da applicare sulla somma percepita, ma anche tributarie relativamente all’abbattimento dell’IImu. È una delle strade da perseguire e proseguire anche in considerazione del fatto che, in caso contrario, a partire da gennaio, gli inquilini rischiano di trovarsi in difficoltà visto che (a parte il caro - bollette) gli stessi canoni di locazione potrebbero aumentare in virtù dell’impennata dell’inflazione».

Lamusta, alla fine, il problema è sempre drammaticamente lo stesso. C’è tanta domanda di alloggi popolari e poca offerta di soluzioni abitative. È d’accordo?

«Assolutamente sì. E qualche dato a mia disposizione lo conferma. Al bando del 2013 indetto dal Comune di Taranto per assegnare delle case di edilizia residenziale pubblica (Erp) parteciperano circa 1200 persone. Sa quante case sono state assegnate sinora? Circa 50. All’avviso del 2020, invece, in cui sono stati ammessi in 500 - 600 vedremo come andrà anche se le premesse non sono incoraggianti considerato che, da quel che mi risulta, sarebbero disponibili solo 12 appartamenti a Paolo VI».

Per non parlare poi delle condizioni in cui versano molti alloggi popolari...

«Già, basti pensare a quelli di Paolo VI in cui quasi 100 famiglie convivono con i liquami che fuoriescono. La soluzione sembra vicina. Sembra...».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)