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Taranto, «Io, Simona, mamma 3.0», la figlia tra le mani e il lavoro su Instagram

 
Alessandro Salvatore

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Alessandro Salvatore

Taranto, «Io, Simona, mamma 3.0», la figlia tra le mani e il lavoro su Instagram

L’onda travolgente dell’influencer: ma non chiamatemi modella. «La bellezza artigianale come amuleto per il riscatto di Taranto»

Martedì 05 Gennaio 2021, 17:45

TARANTO - Mamme 3.0. Impegnate full time, con uno sguardo ai figli e un altro al tablet. L’ondata influencer travolge anche una mamma di Taranto, sbarcata con la sua creatività nel porto social «durante il primo lockdown» spiega Simona Quarto. Trentadue anni, con una frenetica nuova vita da modella social. La sua capacità è indossare marchi commerciali in semplicità. «Le mie sponsorizzazioni sono incentrate nel campo dell’abbigliamento, del beauty e degli accessori, che sono le mie più grandi passioni. Non mi reputo una modella, anzi, i miei scatti sono realizzati in maniera casereccia, ma cerco di fare le cose nel migliore dei modi, mettendoci nella sponsorizzazione sempre qualcosa di mio».

L’attenzione di Quarto è incentrata su diverse aziende «local» che, attraverso le sue pose, reclamano i propri prodotti sul pianeta Instagram. Gli esempi tarantini portano il nome di Dora Creazioni Sartoriali, Cafiero Street, Rinolovesfimo e Lemasenì Bijoux. Prodotti di cosmesi, abbigliamento, artigianato e gioielleria brillano attraverso le pose di Simona Quarto. La sua figura vale anche come brand di marchi internazionali: dalla tricolore Mokiko all’olandese Adlermann Cosmetica, dalla tedesca FulFix alla francese Alepia, sino ad approdare sulla multinazionale Amazon attraverso prodotti come l’ottica Zenottic. «Il fatto di poter entrare in questo mondo è stata un’opportunità e non nascondo che sto traendo dei piccoli benefici. Ma ovviamente la mia vita reale è fuori da Instagram, quindi non lo reputo un lavoro ma un piacevole passatempo». I post commerciali sui social saranno pure un hobby, ma ci sono mamme influencer che hanno scalato il mondo del lavoro. Un’icona su tutte: Chiara Ferragni. La signora Fedez, secondo il sito di monitoraggio media Hopper HQ, guadagna 59.700 dollari a post sponsorizzato. Questa cifra la pone al 65° posto della classifica mondiale dell’imprenditoria social, ma al primo se la cerchia si restringe al Paese italiano. Un paragone non si può certo fare tra una Ferragni seguita da 22.3 milioni di follower e la tarantina Quarto, che però una coda di adepti la vanta in diecimila unità.
«Ma io non mi voglio omologare o avere un feed uguale alle altre» sottolinea la diretta interessata, sul cui profilo mescola il marketing con la letteratura. L’alba si attorciglia sul collo/Una collana di finestre è la citazione del poeta surrealista Paul Eluard con il quale Simona accompagna il suo shooting «prezioso». La réclame è indovinata, perché attrae likes che sono il pane dell’influencer.

La frase di cui la mamma di San Vito è orgogliosa è questa: «Ti auguro di guardarti allo specchio e trovarti più bella che mai, e ti auguro di guardarti dentro e pensarlo ancora di più». Il post ritrae due mani intrecciate davanti ad uno specchio orbitale. «La frase in questione fa parte di una didascalia di un post dedicato a mia figlia. Ovviamente non sono parole scritte di mio pugno, ma le sentivo davvero vicine al mio pensiero. Ed è quello che un domani le auguro - dice Simona parlando della sua Raffy -. Di sentirsi bella fuori ma soprattutto dentro. Per me è un messaggio importante. Io ovviamente l’ho dedicata in primis a mia figlia ma se andiamo ad analizzare bene la frase è una dedica per tutti. Perché tutti dovremmo guardarci allo specchio e sentirci bene con noi stessi. Penso che un po’ a tutti sia capitato di non sentirci all’altezza. Bene io sono per il trasformare le insicurezze in punti di forza».

Quarto mette in vetrina la sua bellezza, che è un traino per i prodotti brandizzati. Si, la bellezza, come quella vissuta in bilico dalla sua Taranto che lei reputa come «il simbolo di un Sud sospeso tra rinascita e antiche tradizioni, che continua ad essere ricordata e nominata solo per quella fabbrica che con il suo inquinamento ogni giorno strappa vite portandosele via per sempre. Se solo potessi con uno schiocco di dita la eliminerei. Ma pulsa la sua bellezza. Io la trovo nella storia, che parla dell’antica Magna Grecia, folgorante tra i due mari, il Castello Aragonese, il Tempio di Poseidone e i dedali dell’Isola vecchia. Mille sfumature di una Taranto il cui mare fa invidia a quello dei Caraibi». In quel blu trasparente, Simona Quarto si riflette, credendo in un futuro migliore. Perché oltre i confini dei social vi è la vita vera. Glielo insegna la sua creatura. 

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