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La decisione
Redazione online
04 Dicembre 2020
Il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci ha convocato il direttore generale dell’Asl, Stefano Rossi, per un chiarimento sui presunti casi di furti di oggetti personali o di maltrattamenti denunciati da familiari di pazienti Covid che erano stati ricoverati negli ospedali Moscati e Santissima Annunziata, alcuni dei quali sono deceduti. «Si tratta di vicende - sottolinea in una nota il primo cittadino - che, se confermate, oltre a essere di una gravità inaudita, vanificherebbero gli sforzi che l’intera comunità sta compiendo e che, in particolare, stanno compiendo le istituzioni di ogni genere per garantire i diritti fondamentali dei cittadini in questo particolare periodo. Nessuna emergenza - conclude Melucci - può giustificare abusi, superficialità o deroghe al corretto esercizio di qualsiasi genere di servizio essenziale, a maggior ragione dei servizi di natura sanitaria».
Dopo la pubblicazione sui quotidiani locali delle notizie relative alle denunce, la direzione generale dell’Asl ha spiegato che nelle «singole unità operative coinvolte nei percorsi assistenziali» sono «custoditi e repertati numerosi piccoli oggetti di valore ed altri effetti personali». Gli oggetti preziosi sono custoditi «nella cassaforte allocata nel Punto di primo intervento del 118 del presidio ospedaliero San Giuseppe Moscati, mentre - ha aggiunto l’Azienda sanitaria - altri effetti personali quali valigie, telefoni e relativi carica batteria, sono conservati in aree dedicate del reparto».
Si sarebbe trattato, dunque, di un difetto di comunicazione da parte degli incaricati dei reparti. Familiari di pazienti Covid, a quanto si apprende, sostengono inoltre che ad alcuni cellulari restituiti sia stata cancellata la memoria che conteneva importanti ricordi. E forse anche qualcosa di strano che sarebbe accaduta nell’ospedale Moscati e poi filmata; quindi, secondo i parenti, doveva essere cancellata. Le denunce sono al vaglio della Polizia.
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