«Taranto è beneficiaria di un investimento di 90 milioni che afferiscono al Programma operativo Cultura e Turismo, è una delle 4 città d’Italia che hanno il privilegio di ricevere questo importantissimo investimento insieme a Napoli, Cosenza e Palermo. Sono 4 centri storici che io seguo personalmente con una delega appropriata e che sto cercando anche di interconnettere tra di loro perchè sono 4 città che hanno in comune un passato millenario, molto importante, che hanno in comune tutta una serie di patrimoni culturali, anche di creatività e di talento». Lo ha detto il sottosegretario al MiBact Anna Laura Orrico intervenendo a Taranto all’evento del M5S «Patrimonio storico di Taranto. «I 90 milioni per Taranto - ha aggiunto Orrico - serviranno a riqualificare dal punto di vista culturale la città, per renderla un attrattore turistico. Si interverrà sull'area del Lungomare che affaccia sul mar Piccolo per consentire a tutti di ammirare le bellezze paesaggistiche , si interverrà sulla parte degli ipogei e sulla creazione di una scuola di alto profilo per i Beni Architettonici». Anche i progetti per «i centri storici delle altre tre città - ha precisato il sottosegretario - stanno andando molto bene. Lunedì abbiamo sottoscritto il Contratto istituzionale di sviluppo sul centro storico di Cosenza, a Napoli lo chiuderemo in ottobre così come anche Palermo. Conto, entro la fine di ottobre, di chiudere tutti i Contratti istituzionali di sviluppo per far partire quindi le gare d’appalto perchè questi soldi devono essere giuridicamente impegnati entro la fine del 2021 e i lavori effettuati entro il 2025».
ALTRI 50 MILIONI PER UN ACQUARIO GREEN - «Oltre all’investimento di 90 milioni per la riqualificazione del centro storico, Taranto è destinataria di un ulteriore finanziamento di 50 milioni per realizzare un Acquario green, un Museo del Mare, un grande laboratorio per la ricerca, per la tutela dell’ecosistema marino del mar Piccolo e che possa attrarre tanti studiosi e ricercatori». Lo ha sottolineato il sottosegretario al MiBact Anna Laura Orrico partecipando a Taranto a un evento del M5S sul patrimonio storico con i deputati tarantini Giovanni Vianello e Gianpaolo Cassese e la candidata presidente alla Regione Puglia, Antonella Laricchia. «Non sarà - ha spiegato il sottosegretario - una vetrina nella quale gli animali verranno ingabbiati ma sarà una realtà nella quale gli animali verranno curati, una realtà museale. Un laboratorio che dovrà attrarre tanti ricercatori, tanti studiosi e soprattutto dovrà fare attività didattica verso le giovani generazioni per accompagnarle ad avere quel rispetto verso il mare, verso la natura, sulla quale noi, come generazione, siamo stati un po' assenti».
IL 'NO' DELLA LAV - «L'idea di costruire un’ennesima prigione per animali con la scusa del turismo e dell’occupazione è fuori dal tempo e disperderebbe risorse importanti e serie per una città che ha bisogno di aria pulita e di rilanciare il proprio mare, che da alcuni anni ha ripreso a ospitare delfini in libertà». Lo afferma Andrea Casini della Lav, responsabile nazionale Area Animali Esotici, spiegando che fra i 557 progetti presentati dai Ministeri «per la divisione dei 209 miliardi di euro del Recovery Fund europeo, destinato alla ripresa del nostro Paese dopo l’emergenza sanitaria Covid-19, vi è incredibilmente anche quello del Ministero del Sud per la costruzione di un acquario, definito chissà perché green, nel porto di Taranto, per il quale sono stati richiesti 50 milioni di euro». Secondo Casini, al contrario, «di green c'è solo il titolo nella proposta del Ministro Provenzano, nel costruire con una colata di cemento un ambiente artificiale per esseri senzienti, vittime di una forma di 'intrattenimento' che sarà un fallimento». La Lav si appella al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro dell’Ambiente Sergio Costa "affinché nei dovuti tagli dei 557 progetti, che oggi ammontano come richieste a ben 677 miliardi di euro e dovranno essere diminuiti di oltre due terzi nelle risorse economiche, ci sia anche quello dell’acquario, con una diversa destinazione dei fondi alla città di Taranto per progetti realmente green e utili per i tarantini».