Sciopero e presidio a oltranza dalle ore 7 di lunedì 20 luglio davanti alla direzione ArcelorMittal di Taranto. Lo annuncia Franco Rizzo, coordinatore provinciale dell’Usb, al termine di un’assemblea dei dipendenti di ArcelorMittal, Ilva in AS e quelli dell’appalto. L’Usb chiede: «fuori Mittal, dentro i commissari e discussione sul futuro. I quasi 2 miliardi li deve gestire la città, non il gruppo franco-indiano». "Attualmente - spiega - ci sono solo 3.000 lavoratori in attività, 3.000 in cassa integrazione e la parte restante fuori tra ferie, malattia e infortuni. Le 3.000 unità al lavoro sono destinate a diminuire tra fine luglio e inizio agosto, con la fermata di altri due reparti: Pla/2 e Laf». Senza contare gli impianti a «manutenzione zero e rischio costante per chi continua a lavorare in fabbrica. Lo Stato negli ultimi 11 anni ha speso 1 miliardo di euro per gli ammortizzatori: con risorse di questo tipo sarebbe stato possibile intervenire seriamente sugli impianti e discutere di una fabbrica sicura». Secondo Rizzo, «anche il Governo è consapevole» del fatto che è «un tentativo di fallimento indotto perché Mittal va in perdita a Taranto pur essendo il colosso dell’acciaio nel mondo».

Lo annuncia Franco Rizzo, coordinatore provinciale Usb
Martedì 14 Luglio 2020, 14:25