Ancora polemiche e proteste a Taranto per la sospensione della sede didattica del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia decisa, a pochi giorni dall’avvio delle lezioni, dal rettore dell’Università di Bari Stefano Bronzini per il mancato accreditamento da parte del Ministero, che ha chiesto espressamente all’Ateneo barese lo stop del corso. Il consigliere regionale de La Puglia con Emiliano, Giuseppe Turco, ha depositato questa mattina la richiesta di un’audizione urgente in VI Commissione Regionale (Istruzione) dello stesso rettore. «Vogliamo capire le reali ragioni - spiega - di una decisione che non comprendiamo e condividiamo. Soprattutto alla luce delle ultime dichiarazioni sulle mancate autorizzazioni ministeriali all’attivazione del corso di laurea. L'audizione dovrebbe tenersi entro il prossimo 14 novembre».
Se fossero «confermate le notizie secondo cui il Corso di Medicina e Chirurgia di Taranto è stato sospeso perché privo dell’accreditamento presso il MIUR - osserva il consigliere regionale del Partito Democratico, Michele Mazzarano - il Magnifico Rettore dell’Università di Bari dovrebbe dimettersi immediatamente. Non può scaricare la responsabilità del suo fallimento sugli studenti tarantini che al contrario sono le vittime di questa clamorosa presa in giro». Sul corso di laurea di Medicina «a Taranto - attacca il consigliere regionale Gianni Liviano, che oggi ha incontrato il rettore Bronzini - la frittata sembra essere stata fatta e anche grossa. È evidente che ci siano responsabilità da parte di chi non ha provveduto all’accreditamento e di chi ha avviato le lezioni senza le necessarie autorizzazioni. Adesso lo sforzo deve essere quello di aprire in maniera più seria e con una programmazione più adeguata la sede didattica per il prossimo anno accademico».
Per Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Taranto e di Confagricoltura Puglia, «la retromarcia repentina sulla Facoltà di medicina a Taranto è un fallimento annunciato. Propongo di fermare le bocce ed analizzare le esigenze reali e le prospettive possibili».