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Taranto, il bluff facoltà di Medicina: Rettore Bari dice stop a lezioni

 
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Università, test di Medicina  a Bari e Foggia 3mila candidati

Solo quattro su 55 iscritti (per una disponibilità massima di 60 posti) sono tarantini. Sin dall'inizio le lamentele degli studenti baresi e degli altri provenienti prevalentemente da fuori provincia

Martedì 22 Ottobre 2019, 20:24

23 Ottobre 2019, 17:16

Dopo soli otto giorni dall’avvio delle lezioni, il rettore dell’Università di Bari, Stefano Bronzini, comunica la sospensione delle attività nella sede didattica di Taranto del corso di Laurea in Medicina e Chirurgia. La decisione è stata assunta, informa una nota dell’Università, a seguito di un confronto serrato con gli studenti.

Solo quattro su 55 iscritti (per una disponibilità massima di 60 posti) sono tarantini. E sin dall’avvio del corso si sono registrate le lamentele degli studenti baresi e degli altri provenienti prevalentemente da fuori provincia, costretti a recarsi a Taranto (nella sede della Cittadella della carità) per le lezioni. «I candidati che hanno espresso preferenza per la sede didattica di Taranto e/o a detta sede assegnati in base alle graduatorie pubblicate sul sito di Ateneo - è detto in una nota dell’Università di Bari - sono ammessi alla frequenza dei corsi di Laurea magistrale in Medicina e Chirurgia presso la sede didattica di Bari. Il provvedimento decorre da lunedì 28 ottobre 2019».

Le modalità di ammissione «agli insegnamenti svolti nella sede didattica di Bari si aggiunge - saranno pubblicate sul sito Uniba a cura della Presidenza della Scuola di Medicina, entro venerdì 25 ottobre, ore 13. Il Rettore ringrazia tutti gli artefici istituzionali del progetto 'Medicina Tarantò che hanno partecipato al comune desiderio di costituzione di una realtà formativa anche in ambito sanitario, certo che il cammino intrapreso potrà trovare piena realizzazione in un prossimo futuro». Ieri il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, a Taranto per la cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico, aveva sottolineato l’importanza dell’attivazione del corso di laurea nel capoluogo ionico.

SINDACO MELUCCI: SONO RAMMARICATO - «Pur comprendendo gli impedimenti di natura tecnico-amministrativa, non possiamo non esprimere un profondo rammarico al magnifico rettore ed al Miur per la frettolosa decisione di frenare questo avvio, che tanto entusiasmo e tanta speranza avevano già ingenerato nella città. Taranto meritava uno sforzo maggiore e una logica meno ingessata, considerato il suo storico contributo al Paese». Lo afferma il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci commentando la decisione del rettore dell’Università di Bari, Stefano Bronzini, di sospendere le attività nella sede didattica di Taranto del corso di Laurea in Medicina e Chirurgia ad appena otto giorni dall’avvio delle lezioni.

«Abbiamo convintamente e materialmente sostenuto l’Università degli Studi Aldo Moro in ogni fase di questo insediamento - aggiunge Melucci - che ci sembra solo per motivazioni burocratiche e qualche futile interesse di parte stia slittando di almeno un anno».

«Ora - aggiunge il primo cittadino - ci attendiamo chiarezza ed atti formali per assicurare il corso del 2020-21. Fino ad allora saremo nostro malgrado costretti a sospendere gli effetti e le contribuzioni di cui al recente accordo di programma siglato tra il Comune di Taranto e l’Università degli Studi Aldo Moro. Università che sentiamo di tutti i pugliesi e che forse qualcuno anacronisticamente ritiene ancora esclusivamente barese».

Melucci conferma «la massima collaborazione al professor Bronzini e alla sua struttura, ma adesso chiediamo un serio ed articolato piano di rilancio della presenza universitaria a Taranto, fondamentale per la auspicata svolta della comunità ionica. E, da questo punto di vista, saremo disposti a tutto pur di assicurare dignità a Taranto e ai nostri giovani»

TURCO (PUGLIA CON EMILIANO): DECISIONE AFFRETTATA - «Una decisione affrettata, discutibile e che ci lascia totalmente allibiti e con l’amaro in bocca. Taranto non merita questo dietrofront. Non si può gettare la spugna dopo appena poche settimane. Ogni sistema, ogni nuova iniziativa va rodata e discussa con il territorio, prima di prendere decisioni così repentine. Faremo di tutto affinché Medicina resti a Taranto». Così il consigliere regionale de La Puglia con Emiliano, Giuseppe Turco, sulla sospensione delle attività didattiche della neonata Facoltà di Medicina a Taranto.

SINDACATO STUDENTI: NESSUNA SORPRESA - Lo stop al Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia a Taranto «rammarica ma non sorprende. L’assegnazione della sede tarantina ai 44 studenti ultimi in graduatoria per ovviare alla copertura dei posti previsti per l’immatricolazione al primo anno, a fronte dei soli 4 studenti che hanno indicato la sede suddetta come preferenza, ha contribuito a costruire un corso di serie B». Lo sottolinea il sindacato studentesco Link Taranto commentando la decisione del rettore dell’Università di Bari, Stefano Bronzini, di sospendere le attività nella sede didattica di Taranto del corso di Laurea in Medicina e Chirurgia ad appena otto giorni dall’avvio delle lezioni. «Il tutto - si aggiunge - accompagnato dalla scelta di collocare il Corso di Laurea nel quartiere Paolo VI, che pur ospitando già da anni altri corsi in Informatica, Scienze Ambientali e Professioni Sanitarie, resta ad oggi avulso dal resto della città e dai Comuni limitrofi per studenti e studentesse, nonché pressoché impossibile da raggiungere dagli stessi docenti dell’Università di Bari». Il sindacato universitario Link ritiene che «per ripensare la politica educativa della città di Taranto si debba innanzitutto garantire un servizio infrastrutturale che ci permetta di vivere l'Università e la città anche oltre gli orari delle lezioni senza relegarci ad una quasi totale sconnessione dal resto del mondo. In una realtà che soffre la devastazione ambientale da parte delle grandi industrie lo sforzo deve essere molteplice per garantire il diritto allo studio e l’accesso ai saperi».

GIUNTA COMUNE TARANTO: È UNA VERGOGNA - «Università nazionali e internazionali e scuole di alta formazione guardano a Taranto con interesse profondo. Di pari profondità dovrebbe essere la vergogna provata dall’Università barese per il gesto unilaterale con cui chiude il corso di medicina a Taranto». E’ il commento della Giunta di centrosinistra del Comune di Taranto alla decisione del rettore dell’Università di Bari, Stefano Bronzini, di sospendere le attività nella sede didattica di Taranto del corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, a pochi giorni dal suo avvio. «Se si è pensato - aggiungono i membri della Giunta - che questo dietrofront possa restare senza reazione, si è compiuto un grave errore di valutazione. Tutti quelli che hanno contribuito e gioito per la facoltà di Medicina a Taranto non potranno ora restare silenti».

«Al Governatore della Puglia Emiliano, le cui parole commosse abbiamo ascoltato quando ha parlato di Taranto e del legame che lo lega alla città - proseguono - siamo certi non mancheranno le parole per fare sue le nostre istanze».

Secondo gli esponenti della Giunta guidata dal sindaco Rinaldo Melucci, «rinviare l’avvio della facoltà di medicina è un affronto troppo forte per il valore scientifico, culturale e simbolico che quella facoltà rappresenta. Chi ha pensato di liquidarci con un arrivederci non ha compreso che noi pretendiamo per la nostra comunità risposte immediate».

«I rapporti tra Taranto e l’Università di Bari - rilevano - non possono essere minati per tutelare solo interessi del capoluogo di regione».

Sindaco e assessori si dicono «certi che il neoeletto rettore di Bari deciderà di dare risposte adeguate, concrete e certe a generazioni di tarantini fiaccati dall’aver solo dato alla regione e alla nazione. Gli errori formali che sono stati compiuti dalla facoltà di Medicina di Bari iniziano finalmente ad emergere». «Siamo pronti e disponibili ad attendere fiduciosi che li correggano - concludono - così che si possa finalmente ripartire».

CAMERA COMMERCIO TARANTO: DECISIONE SCONCERTANTE - «La decisione di interrompere, a pochi giorni dall’avvio, le attività del corso di laurea in Medicina a Taranto ci lascia sconcertati. Poteva rappresentare una svolta significativa nell’ampliamento dell’offerta di formazione che questo territorio è in grado di assicurare ai suoi studenti. Oggi ha, invece, il sapore di una delusione che mina pericolosamente e in primis la credibilità dell’Università stessa.» Così il presidente della Camera di commercio di Taranto, Luigi Sportelli, all’indomani della sospensione delle attività nella sede didattica di Taranto del corso di Laurea in Medicina e Chirurgia.

«Questi corsi di studio - osserva Sportelli - attivano circoli virtuosi dai riflessi futuri solo in parte immaginabili. Il corso di Medicina, coniugato nel tempo con altri progetti infrastrutturali (il nuovo ospedale, ad esempio), rappresenterebbe per l’intera area un salto di qualità in termini di attrattività, creando quel contesto di movimento, ricerca, cultura scientifica che rende un territorio vivo, aperto al mondo e generatore di opportunità».

Sportelli assicura infine la disponibilità della Camera di commercio a partecipare ad ogni azione istituzionale necessaria: "Ora bisogna crederci - conclude - superando questo momento di confusione e lavorando nei prossimi mesi per avere la certezza che la falsa partenza sia stata solo un incidente di percorso organizzativo e amministrativo e non uno schiaffo a Taranto».

ORDINE MEDICI: UNO SCHIAFFO - «Questo ennesimo schiaffo alla città trasforma, in questo contesto, la tragedia che Taranto vive da decenni in una farsa che vede sul palcoscenico questa volta come attori tutti i pugliesi, mentre spettatori rimangono sempre e comunque i tarantini». Lo afferma il presidente dell’Ordine dei Medici di Taranto, Cosimo Nume, in relazione allo stop all’attività didattica, a otto giorni dall’avvio delle lezioni, del primo corso di laurea in Medicina e Chirurgia a Taranto.

«L'incredibile ripensamento dell’Ateneo barese sul corso di laurea in Medicina a Taranto - osserva Nume - è così sconcertante da rendere persino difficile contenere i commenti entro i limiti del doveroso garbo istituzionale». «Da oltre un decennio, nelle numerose interlocuzioni con il rettorato - prosegue - abbiamo proposto di avviare il percorso formativo partendo dall’attivazione di scuole di specializzazione, attinenti alle peculiarità del territorio tarantino, come avrebbero potuto essere la Medicina del Lavoro, l’Oncologia, la Pneumologia».

Il corso di laurea di base «sarebbe stato così - sostiene il presidente dell’Ordine dei Medici di Taranto - la logica conseguenza dell’implementazione di un polo universitario già consolidato nelle professionalità e nelle esperienze». «Si è scelta un’altra strada - conclude - e l’Ordine professionale non è stato coinvolto nella cabina di regia del progetto tranne un iniziale e fugace confronto».

ASL: RIVEDERE DECISIONE -  L’Asl di Taranto esprime "disappunto per la sospensione del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia a Taranto» decisa dal rettore dell’Università di Bari, Stefano Bronzini. «Si ritiene che il corso - osserva l’Azienda sanitaria locale - avrebbe potuto elevare ancor più il livello della sanità tarantina, inserendosi in un percorso di miglioramento perseguito negli ultimi anni dalla direzione strategica dell’Asl Taranto». Percorso che si è «esplicato, tra l'altro, nella rifunzionalizzazione dell’ospedale Moscati, divenuto ospedale oncologico, nell’acquisizione di strumentazione d’avanguardia nei diversi reparti dei due ospedali cittadini, nel reclutamento di professionalità di eccellenza».

Tali azioni, fa presente l’Asl, «hanno permesso di ridurre il tasso di emigrazione sanitaria e di accrescere, al contrario, quello di immigrazione da altre regioni. Il corso, infatti, sarebbe stato un volano di sviluppo non soltanto in termini meramente accademici».

L’Asl di Taranto «confida negli organi competenti affinché si effettui una rivalutazione finalizzata a ricollocare il corso di laurea in Medicina e Chirurgia a Taranto, e conferma la massima disponibilità in termini professionali e tecnici, già espressa nelle sedi opportune, per l’istituzione e lo sviluppo del corso».

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