ROMA - Un rinvio dettato dall’opportunità di un ulteriore spazio di confronto prima di prendere una decisione su Ilva. E’ questo il senso del documento dei commissari dello stabilimento (Gnudi, Carrubba e Laghi, ndr) che stabilisce la proroga su Ilva al 15 settembre e del quale il vice premier e ministro del Lavoro ha preso atto.
«Unitamente alla valutata opportunità di rendere ulteriormente disponibile uno spazio di confronto al servizio del raggiungimento dell’accordo sindacale le società concedenti con la presente, comunicano la volontà di avvalersi come in effetti si avvalgono del diritto ad esse riservato dall’art.27.4 del contratto di prorogare il termine del 30 giugno 2018 ivi previsto sino al 15 settembre 2018», si legge nel passaggio del documento sulla proroga.
Il vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio, a quanto si apprende da fonti del governo, ha preso atto che nel contratto Ilva c'è una clausola di cui si sono avvalsi i commissari dello stabilimento e che sposta le scadenze in merito alla decisione sul futuro dell’azienda al 15 settembre 2018, senza costi per lo Stato.
«Non ci meraviglia la proroga al 15 settembre prossimo delle scadenze in merito alla decisione sul futuro dell’Ilva. Il contratto che doveva rimare segreto per l'ex ministro Calenda prevedeva all’articolo 27, punto 4, la possibilità di prorogare di 90 giorni l’affitto finalizzato all’acquisto». Così in una nota, il segretario nazionale Fiom-Cgil Rosario Rappa, aggiungendo che per quanto riguarda il suo sindacato rimane fondamentale il merito per poter arrivare ad un accordo.
Le questioni ancora da risolvere sull'Ilva, continua la nota, "sono il mantenimento occupazionale di tutti i lavoratori diretti e dell’indotto, il piano industriale, l'ambientalizzazione e la bonifica, per far sì che si possa produrre senza inquinare e salvaguardando la salute dei lavoratori e dei cittadini di Taranto, e l’applicazione dell’accordo di programma di Genova».
Per ottenere ciò «è necessario che ArcelorMittal cambi in maniera significativa le posizioni fin qui tenute ai tavoli negoziali sui nodi di merito. Le dichiarazioni espresse dal ministro Di Maio di voler perseguire un accordo con la condivisione delle organizzazioni sindacali sono un altro elemento di cui ArcelorMittal deve tenere conto», ha concluso Rappa.