Occhio ai forasacchi, perché come ogni anno in questo periodo fanno la loro comparsa. Imperversano per tutta l'estate, cominciando ai primi di maggio per finire a settembre. Il pericolo sono le erbacce secche che diventano una vera e propria calamità, soprattutto per i nostri amici cani e con minore incidenza vengono colpiti anche i gatti di colonie o quelli che fanno vita semirandagia. L’incidente è solito verificarsi quando portiamo a spasso il nostro amico a quattro zampe, soprattutto in campagna, ma di frequente anche ai parchi ed ai giardini pubblici, come lungo i viali erbosi ed in particolare nelle aiuole ai piedi degli alberi dove crescono erbacce che non vengono mai rimosse.
Vediamo, ora, come riconoscerli. Altro non sono che i figlioli che compongono le spighe di graminacee selvatiche, che notoriamente sono ovunque, in quanto facilmente spostati dal vento e portati anche dove la vegetazione non c'è. Sono di dimensione molto piccoli da 1 a 3 cm, di consistenza lignea e rivestiti da una ispida e fitta zigrinatura che, anche se poco visibile ad occhio nudo, costituisce l'essenza di questo gravissimo pericolo. La parte più lunga dei forasacchi è fatta dalle ariste dove le aggressive seghettature sono più sviluppate e per questo causano una maggiore spinta di penetrazione negli organi e tessuti dei pazienti nei quali si vanno a localizzare. Aggiungo che la penetrazione dei forasacchi è soprattutto favorita dai movimenti del corpo dell'animale sul quale si attaccano.
Vedremo adesso alcuni tipi di incidenti da forasacchi e vi parlerò di quelli con maggiore casistica e gravità. L'incidente più frequente è sicuramente quando penetrano nel condotto uditivo del cane, altri distretti che possono essere colpiti sono le zampe, dove si vanno a localizzare soprattutto negli spazi interdigitali, tanto che se ne possono rinvenire diversi, a volte anche decine sullo stesso soggetto. Ma l'incidente più grave, se non addirittura drammatico per il cane (in questi casi coinvolge anche i padroni) avviene quando penetrano nelle narici del cane. I sintomi che di solito presentano a causa dei forti dolori, sono sempre improvvisi e violenti. Il povero cane immediatamente comincia a starnutire in modo compulsivo, al punto di sbattere addirittura il muso per terra ad ogni forte starnuto. E questo si ripete senza sosta fino allo svilimento. Ciò che maggiormente fa agitare i padroni in questi casi sono le perdite di sangue che non accennano a fermarsi, anzi più gli starnuti incalzano e più aumentano le spruzzate emorragiche. È obbligatorio per il padrone del cane portare con estrema urgenza il paziente dal veterinario che dopo una pronta sedazione provvederà a rimuovere il corpo estraneo. Con la stessa urgenza bisognerà intervenire anche quando penetrano negli occhi e nelle orecchie. Mentre diversa è la reazione del cane quando i forasacchi si insediano in altri distretti del corpo, ad esempio fra le dita delle zampe, sotto le ascelle e in varie altre parti dove i segni clinici si notano solo a distanza di giorni, ovvero quando i forasacchi sono riusciti a penetrare nel sottocute e c'è la reazione infiammatoria e quindi ascessi e dolore causati dal corpo estraneo.
La prevenzione. Una buona precauzione è di abituare il cane a tenere nei condotti uditivi batuffoli di ovatta da utilizzare ogni volta che si va nei luoghi a rischio, per poi rimuoverli al rientro di ogni passeggiata. Contestualmente andrà ispezionato sia il pelo che le zampe per poter estrarre immediatamente gli eventuali forasacchi appena contratti durante la passeggiata.
Vediamo adesso come si devono estrarre i forasacchi. Non è semplice: per farlo bisogna sempre affidarsi alle mani esperte del veterinario, che quasi sempre deve prima praticare una buona sedazione altrimenti per il forte dolore il cane si potrebbe dimenare. Un esempio: in caso di forasacchi nell'orecchio, se il paziente non è in anestesia quando si cerca di infilare l’otoscopio e poi la pinza nel condotto uditivo si può provocare dell'ulteriore dolore e il cane si ribellerà, dimenandosi; in questo caso il forasacco si potrebbe spingere più in profondità provocando la rottura del timpano e concomitanti emorragie auricolari.
Nei miei tantissimi anni di professione ho dovuto soccorrere migliaia di pazienti con forasacchi di ogni tipo che erano penetrati in svariate parti del corpo e spesso con complicanze patologiche non da poco. Ricordo sempre di un cane di razza Sharpei noto per la sua caratteristica pelle dalle innumerevoli pieghe cutanee nelle quali si erano annidati un numero infinito di forasacchi, che dopo alcuni giorni erano quasi tutti riusciti a penetrare la pelle, creando profondi tragitti fistolosi, tutti purulenti. Ci volle un lunghissimo intervento durato quasi tre ore per riuscire ad estrarre oltre duecento forasacchi. Penso si sia trattato di un caso da «Guinness».