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Le colpe dei padroni e i cani aggressivi

Le colpe dei padroni e i cani aggressivi

 
Marco Smaldone

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Marco Smaldone

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Oggi a Bari la presentazione del libro «Il giuramento di Aristotele - esperienze di un medico veterinario»

Sabato 24 Febbraio 2024, 07:29

Mi ritrovo a commentare l’ennesimo argomento di cronaca, purtroppo increscioso, che vede coinvolti i nostri amici a quattro zampe. In particolare della terribile vicenda dei tre Rottweiler che si sono resi protagonisti in negativo. Una tragedia: hanno aggredito ed ucciso un ragazzo che ignorava l’imprevedibile incontro con i tre cani, i quali inaspettatamente l’hanno brutalmente sbranato. Come è noto, il nefasto incidente si è verificato a Manziana località vicino Roma.

Questo gravissimo fatto di cronaca ancora una volta ci deve fare riflettere su quelle che possono essere le conseguenze dei comportamenti poco corretti nella gestione dei propri animali. Aggiungo: quello che maggiormente mi ha amareggiato in questa vicenda non sono state le lamentele e le proteste di quelle persone che avversano gli animali, ma di alcuni miei conoscenti che nonostante siano padroni di cani da svariati anni hanno avuto delle reazioni nel loro comportamento del tutto inaspettate. Hanno additato i cani dichiarandosi di stare dalla parte dell’uomo e asserendo anche che non si può accettare una morte così violenta. Ho cercato di far ragionare queste persone spiegando che i veri responsabili di questa tragica vicenda in realtà non sono i cani, ma i loro padroni. La conferma che è sempre l’uomo a essere il vero colpevole. Cani del genere vanno tenuti in spazi ben definiti: lasciare varchi o un cancello aperto è un errore gravissimo. Del quale assumersi ogni responsabilità.

Vi spiego perché: i cani si comportano secondo il loro innato istinto che li induce ad assolvere al “proprio mestiere”. Dall’aiuto ai cacciatori o alla ricerca dei tartufi; dal soccorso nei crolli alla difesa del loro padrone e dei suoi beni. Con una premessa…generica. Il cane, a prescindere dalle razze, è fondamentalmente un predatore: quando gli capita di vedere in fuga una persona che non conosce o un altro animale, é naturalmente portato ad inseguirlo nel tentativo di poterlo braccare con tutte le conseguenze. Che poi sono quasi sempre nefaste. Questo perché ritiene l’estraneo un rivale che ha invaso il suo territorio. Da eliminare al più presto, poiché il cane è anche fortemente territoriale.

Ma c’è ancora di più. Il cane è un animale di branco e quindi quando si trova ad agire in gruppo l’uno sensibilizza l’altro. La loro azione aggressiva diventa molto più energica e addirittura distruttiva: ognuno cerca di “acchiappare” quanto più possibile e per cui la povera preda viene in pochi secondi non solo ammazzata, ma dilaniata. È quello, purtroppo, che è capitato al povero ragazzo in quella terribile circostanza.

A questo punto mi sovviene un detto del mio paese che recita più o meno così: “ma che ne vuoi dalla gatta, se la padrona è matta?”. Ovvero, il significato di questo detto é che se la gatta va a rubare il cibo dalla credenza, la responsabilità é solo della padrona che dimentica di chiuderne le ante. E’ ciò che si è verificato per i Rottweiler: se fossero stati controllati correttamente non avrebbero di certo ammazzato il giovane runner. Quindi, ritornando a fare la giusta considerazione va detto che bisogna avere molta cura degli animali e soprattutto quando parliamo di soggetti che non sono dei volpini che abbaiano ma non mordono, bensì di esemplari di una strabiliante potenza e pericolosità che con la loro azione quando agiscono diventano devastanti. E’ bene, per capire meglio, conoscere le principali caratteristiche di questa razza: cane di grande taglia sostanzialmente equilibrato, viene utilizzato per la guardia e la difesa, poiché naturalmente predisposto a proteggere il suo nucleo familiare. Cani, però, adatti solo per proprietari con “polso” e una certa esperienza indispensabile per gestirli, in particolare per poterli fare convivere con bambini ed altri animali. Può anche risultare opportuno un tipo di addestramento avanzato e qualora dovessero vivere con bambini, necessitano di una maggiore supervisione. Possono vivere tranquillamente in contesti urbani, ma hanno bisogno di ampi spazi.

Dopo gli argomenti trattati nei miei articoli precedenti su incresciosi eventi accaduti, voglio concludere con una notizia lieta. Oggi pomeriggio, alle 18, presenterò il mio libro «Il giuramento di Aristotele - esperienze di un medico veterinario», nella suggestiva cornice della sede dell’Autorità Portuale di Bari, P.le Cristoforo Colombo n.1 ( nelle vicinanze del porto). L’evento sarà moderato da due illustri padroni di casa: il Presidente professor Ugo Patroni Griffi e l’ammiraglio Vincenzo Leone.

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