LECCE - Una vittoria in Coppa Italia sarebbe servita al Lecce per avanzare nella competizione ma soprattutto per far morale in vista dei prossimi impegni di campionato. Una vittoria che manca dallo scorso 22 settembre nella sfida di campionato con il Genoa. Contro il Parma, invece, è arrivata una sconfitta bruciante, al termine di una partita rocambolesca, conclusasi con un 2-4 rotondo ma per certi versi bugiardo alla luce di quanto si è visto sul campo. I gol subiti a causa di disattenzioni e le reti mancate a causa di poca incisività negli ultimi metri sono due degli aspetti principali su cui il tecnico Roberto D’Aversa dovrà necessariamente lavorare, per tornare a macinare punti in campionato.
Nella sfida di Coppa Italia contro il Parma è stata una partita dalle due facce: una prima frazione di gara quasi del tutto da dimenticare e un secondo tempo tambureggiante, nel corso del quale i salentini sono riusciti a recuperare due gol e a creare diverse occasioni per la stoccata del 3-2. Alla fine però, ancora una volta, gli episodi hanno voltato le spalle alla formazione giallorossa. Da dove ripartire allora in vista della sfida di campionato contro la Roma? Sicuramente dallo spirito messo in mostra nella ripresa, con qualche necessario accorgimento. Il Lecce, infatti, non può permettersi di non riuscire a concretizzare le molteplici palle gol che riesce a creare.
«Dobbiamo ripartire con entusiasmo - ha detto D’Aversa - a conti fatti meritavamo di vincere, ma purtroppo abbiamo sbagliato tante occasioni da gol e alla fine abbiamo finito per farci gol da soli. Quando commetti degli errori vieni punito, dobbiamo far sì che gli episodi girino a nostro favore». Il tecnico giallorosso non ha poi mancato di appuntare alcune decisioni arbitrali che hanno fatto discutere: «Sul primo gol del Parma credo ci fosse un fuorigioco. Così come il rigore che ci è stato inizialmente assegnato e poi tolto dal var credo sia un episodio da analizzare. Ci sono state situazioni dubbie, su cui però non voglio far polemica, è giusto però tenere conto di tutti gli aspetti quando si approfondisce l’analisi di una partita».
Sulle polemiche arbitrali è intervenuto anche il presidente Saverio Sticchi Damiani, con un post sui propri canali social: «In tanti mi sollecitano a “sbattere i pugni” ed “alzare la voce” contro gli errori arbitrali, auspicando la classica intervista urlata dove si inveisce contro il sistema e si allude al complotto. Non è quello che farò, ma intendo anche spiegarne le ragioni per rispetto dei tanti amici e tifosi che si aspettano una reazione simile. Da un po’ di anni è possibile confrontarsi con i vertici arbitrali e discutere sugli episodi controversi.
Questo è l’unico canale legittimo e quindi l’unico utilizzato, spesso direttamente tramite me, dall’Us Lecce. In questi anni ci siamo costruiti una credibilità notevole perché invece di accusare o denigrare l’operato degli arbitri abbiamo sempre e solo parlato di regole. Regole che talvolta, anche nei nostri confronti, sono state applicate male o interpretate in modo sbagliato, ma abbiamo sempre parlato (anche con toni accesi) di norme, mai di uomini o di arbitri. Alcune condotte o “prassi” sono state addirittura cambiate o modificate a seguito delle argomentazioni offerte dall’Us Lecce, la cui voce è sempre stata considerata credibile, seria e competente. Senza urlare e senza offendere nessuno abbiamo ottenuto comunque qualche risultato».
Ha proseguito il presidente: «Nella stagione in corso, sulla base di interlocuzioni ufficiali con i vertici arbitrali sono state pubblicamente riconosciute come erronee le espulsioni di Baschirotto con il Monza e Kaba con la Juventus, tutti gli altri episodi controversi sono invece stati giudicati corretti inclusi quelli di ieri in Coppa Italia. Le spiegazioni che mi sono state fornite talvolta mi hanno convinto e talvolta no (ieri, per esempio) e spero, in questo secondo caso, di aver suscitato qualche dubbio in chi era pieno di certezze. Detto questo, volevo rassicurare che c’è una società che vigila sempre, che monitora ogni dettaglio e che sa difendersi in ogni contesto, nel modo giusto, peraltro senza cercare alibi e senza perdere lucidità nell'analisi dei propri errori».
Tornando al campo, la sfida di Coppa è stata sicuramente un’occasione importante per far scendere in campo alcuni giocatori meno impiegati nel corso di questa prima parte di stagione. L’impegno contro i ducali è servito per testare il livello di Medon Berisha, centrocampista classe 2003 campione d’Italia con la Primavera dello scorso anno, che ha fatto l’esordio dal primo minuto in gare ufficiali con la maglia giallorossa. D’Aversa ha commentato positivamente la prestazione del giovane albanese: «Ha dimostrato di essere una risorsa importante per la prima squadra.
Se dovessi analizzare il migliore in campo probabilmente direi che è stato proprio lui». Fra coloro che hanno riassaporato il campo dopo un lungo periodo c’è anche Lorenzo Venuti, che non ha nascosto il rammarico per la sconfitta, ma si è detto pronto per le prossime sfide di campionato: «A livello personale sono soddisfatto, dispiace però per la sconfitta, che credo sia nettamente immeritata. Abbiamo avuto molte occasioni da gol ma non le abbiamo sfruttate. Però abbiamo dimostrato di essere una squadra viva e a Roma cercheremo di fare bene ripartendo dalla prestazione».