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Terna e quel «filo» che da oltre 20 anni dà luce all’Europa

 
Redazione Speciali

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Terna e quel «filo» che da oltre 20 anni dà luce all’Europa

Ok al raddoppio: 750 milioni di euro

Mercoledì 24 Maggio 2023, 10:11

Migliorare il livello di efficienza, resilienza, affidabilità e sostenibilità del sistema elettrico, attraverso l’incremento della magliatura, favorire l’integrazione delle fonti rinnovabili e rinforzare le dorsali tra Sud e Nord: questi gli obiettivi di Terna per i prossimi 10 anni, inseriti nel Piano di sviluppo della Rete elettrica nazionale 2023 - 2032. In particolare, nell’arco temporale del Piano, la società che gestisce la Rete Elettrica Nazionale prevede in Puglia un impegno di oltre 1,9 miliardi di euro, che pone la Regione al secondo posto tra quelle con maggiori investimenti.

Tra i principali interventi, che sono stati oggetto di un incontro che si è tenuto a Bari lo scorso aprile tra Terna e la Regione Puglia, sono previsti la realizzazione di una nuova Stazione elettrica e le relative connessioni alla rete elettrica nazionale a Torremaggiore, in provincia di Foggia, e il raddoppio del collegamento sottomarino tra Italia e Grecia.

Nel nuovo Piano di sviluppo 2023 - 2032 Terna ha previsto il raddoppio dell’attuale interconnessione tra Italia e Grecia, con l’obiettivo di aumentare la capacità di scambio di energia elettrica tra i due Paesi. Per questo intervento strategico, la società investirà 750 milioni di euro.

Era il luglio del 2002 quando il collegamento elettrico sottomarino tra Italia e Grecia, la prima interconnessione con l’estero ad alta profondità realizzata in Italia, entrò in esercizio e la sua realizzazione ha rappresentato il primo passo verso la definizione del ruolo del nostro Paese come «hub energetico del Mediterraneo». L’opera rientra nella lista dei dieci cavi sottomarini in corrente continua più potenti e lunghi al mondo e, dopo il collegamento Sardegna - Penisola Italiana e il cavo Italia - Montenegro, con circa 1.000 metri di profondità, è la terza linea più profonda mai realizzata da Terna.

L’interconnessione Italia - Grecia, 400 kV in corrente continua, 500 MW di potenza e una lunghezza complessiva di 300 km, è ritenuta strategica dall’UE che ha contribuito alla realizzazione attraverso un finanziamento economico. Durante i 21 anni di esercizio, sono transitati lungo la linea circa 40 miliardi di kWh di energia. La parte italiana dell’infrastruttura è costituita da una stazione di conversione nel Comune di Galatina (Lecce), dalla quale parte il collegamento in cavo terrestre di 43 km che giunge fino all’approdo localizzato nel Comune di Otranto. La parte sottomarina del collegamento è caratterizzata da un cavo lungo circa 160 km che raggiunge la profondità massima di circa 1.000 metri e arriva in Grecia presso la località di Aetos, da dove partono 110 km di linea aerea fino alla stazione di conversione di Arachthos.

Nel 2004, anno in cui ad Atene si disputarono i Giochi Olimpici, l’utilizzo del cavo in export dall’Italia ha consentito di supportare e sostenere il gestore della rete greco nelle punte di carico estive, evitando inconvenienti tecnici e interruzioni delle attività legate alla più importante manifestazione sportiva al mondo.

Dopo oltre 20 anni, viste le mutate esigenze elettriche, il collegamento attuale con la Grecia verrà potenziato e ammodernato. L’inizio dei lavori è previsto nel 2027 e l’entrata in esercizio nel 2031. Attualmente, sono in corso gli studi per la definizione del tracciato e delle tecnologie da utilizzare.

In questi anni, Terna ha impiegato mediamente oltre 100 persone l’anno per le sole attività di controllo, manutenzione e interventi su chiamata; al contempo l’operatore elettrico greco, IPTO, ha adoperato forza lavoro per la gestione della linea in territorio greco.

Gli elettrodotti sottomarini necessitano di una ridottissima manutenzione che consiste principalmente nella verifica periodica delle opere in prossimità degli approdi volta a monitorare che le stesse siano protette da danneggiamenti causati dalle attività in mare.

Sul tema energetico e per rispondere ai cambiamenti in atto del mercato elettrico europeo e, in particolare, per favorire lo sviluppo delle fonti rinnovabili soprattutto nei Paesi dell’area mediterranea, Terna e IPTO hanno rafforzato nel tempo la loro collaborazione.

Per esempio, con il progetto internazionale Selene (Southeast electricity network coordination center) le 2 Società hanno istituito un nuovo centro di coordinamento regionale - con sede a Roma e a Salonicco - per intensificare la cooperazione energetica e aumentare la sicurezza della trasmissione elettrica nella regione dell’Europa sudorientale, che coinvolge anche Romania e Bulgaria.

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