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Le donne di Foggia e il coraggio di cambiare

Le donne di Foggia e il coraggio di cambiare

 
Rossella Palmieri

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Rossella Palmieri

Le donne di Foggia e il coraggio di cambiare

Figure da ricordare per la festa dell’8 marzo

Domenica 03 Marzo 2024, 09:56

“Aveva il sorriso contagioso di chi aveva sofferto tanto, ed era dannatamente bella, vestita dei suoi sbagli”. Così dice il sulfureo scrittore statunitense Bukowski, che molti versi ha dedicato all’universo femminile, spesso ai limiti di un realismo crudo. Ma queste parole, nella loro ineffabile grazia, ci permettono di festeggiare l’8 marzo alle porte ricordando quelle donne foggiane non piegate da sofferenze e peripezie ma, al contrario, risplendenti di bellezza e di sorriso. Quanto agli ‘sbagli’, ci piace pensare a un’imperfezione che, intrinsecamente legata alla condizione umana, non è mediocrità ma una propensione al miglioramento per non dire all’eccellenza, come dimostrano queste storie di foggiane di spessore.

Ester Loiodice: educatrice, direttrice della sezione delle tradizioni popolari del Museo, si spese per la costruzione di un Museo didattico destinato agli studenti anticipando tempi e modi del fare cultura. Durante la guerra, mise in salvo gran parte del patrimonio artistico di Foggia. Una sezione del catalogo della Biblioteca di Foggia è a lei dedicata ancora oggi, e tale si manterrà nel tempo. Maria Grazia Barone: nome indissolubilmente legato alla cura degli anziani – una maestosa struttura in pieno centro li accoglie, ieri come oggi – fu benefattrice di lungo corso, spendendosi, ai suoi tempi, anche per i poveri e gli orfani. Marina Mazzei: archeologa, direttrice della Soprintendenza della Puglia, ha coordinato campagne di scavo imponenti sul nostro territorio, portando alla luce un patrimonio stratificato nel tempo. Maria Celeste Crostarosa: con la religiosa di famiglia alto-borghese, andiamo indietro nei secoli, nel pieno Settecento. Nota ai foggiani non solo per la via cittadina a lei dedicata, ha diretto un Monastero sulla base delle Regole di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, ancora oggi esistente. È stata beatificata da Papa Francesco; il suo culto è molto sentito. Anna Maria Galasso: se ne è andata quattro settimane un pilastro della cultura foggiana. Professoressa di greco e latino, ha formato generazioni di allievi insegnando loro a volare alto e allo stesso tempo a tenere a bada la ybris, la tracotanza. Eschilo, Sofocle e Catullo nelle sue lezioni risuonavano con potenza. Maestra di vita, ci ha insegnato che spesso le nuvole si addensano rendendo tutto oscuro, ma è in questi momenti che, prim’ancora di aspettare che si dissolvano – e senza perdere la speranza di trarre una lezione – bisogna imparare a danzare sotto la pioggia.

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