Domenica 07 Settembre 2025 | 00:04

Quel vento di «Favonio» che accarezza la città

 
Rossella Palmieri

Reporter:

Rossella Palmieri

Quel vento di «Favonio» che accarezza la città

Gaudiano e lo sguardo d’affetto per Foggia

Domenica 25 Febbraio 2024, 10:56

Abbiamo sempre bisogno di poeti, santi, innamorati e musicisti. Perché sanno parlare al nostro cuore e alle nostre fragilità, perché con loro non c’è maschera che tenga, durezza che mantenga; sanno tirare fuori quel barlume di infinito che ognuno ha dento di sé. E ci è riuscito perfettamente un giovane figlio di questa terra assolata, il cantautore Luca Gaudiano. Vincitore nelle Nuove Proposte del Festival di Sanremo nelle passate edizioni, Luca si è imposto con elegante postura e innegabile talento alla ribalta nazionale. E oggi ci regala in prima assoluta al Parco della Musica di Roma il suo “Favonio”, un brano dedicato a Foggia e, per estensione, al Mezzogiorno d’Italia. Favonio è un vento caldo e secco, e Luca ne dà una magistrale e originale sintesi nelle parole di accompagnamento a questa canzone d’amore. “A volte culla, a volte soffoca”. Dice il vero Luca. Questa città con le sue ataviche contraddizioni, che spesso ha fatto del pessimismo la sua cifra distintiva, finisce sempre con l’essere le due cose insieme; ma la prevalenza della seconda è quella che spinge – sottolinea ancora Luca – “a lasciare gli amici e gli affetti più cari per inseguire i sogni andando altrove. Spero che ascoltandola vi faccia sentire a casa ovunque voi siate nel mondo”. Caro Luca, noi ti ringraziamo per questo omaggio e per il nome della nostra città portato con orgoglio nella capitale. E fai bene a riempire di speranza e pazienza anche chi sceglie di restare qui non perché ‘cullato’, ma perché caparbio nel provare a cambiare qualcosa. E che sia un vento a spirare su questo cambiamento è ben più di una metafora. Ci piace accostare al cantautore foggiano due personalità che a Foggia hanno dedicato, con altri strumenti, parole d’amore. Il regista Luciano Emmer con il ‘corto’ Foggia non dirle mai addio ‘disegnò una straordinaria sequenza di paesaggi tra pianura e collina, mare, albe e tramonti sulla musica di Bennato. La Capitanata quale punto in cui si rischia di perdersi, “vastità sconosciuta come su un oceano nel quale non trovi mai la pace”. Nulla di più attuale. Come lo sono i magistrali versi di Ungaretti sul Tavoliere “dove ha regno il sole autentico, il sole-belva. Vorrei qui vederlo nel suo sfogo immenso, ondeggiare coll’alito tormentoso del favonio sopra il grano impazzito”. Un grazie speciale a Luca; che i natali della sua città che tanto ama siano il suo ‘sfogo immenso’ declinato nella musica che gli ha dato popolarità. E in un vento caldo che accende l’entusiasmo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)