Domenica 28 Settembre 2025 | 11:41

Lo Yacht Village, la natura e quelle «sfide» da evitare

 
giuse alemanno

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giuse alemanno

Lo Yacht Village, la natura e quelle «sfide» da evitare

Oltre un anno fa la sentenza del Consiglio di Stato

Domenica 28 Settembre 2025, 09:42

Le capacità di autorigenerazione della natura sono un esempio straordinario di resistenza ultra umana. Per quanto la si sfregi e mortifichi, la natura trova sempre il modo di vivere, modificandosi o ribellandosi. La natura si trasforma e si adatta continuamente a qualsiasi condizione, oppure reagisce in modi imprevedibili. Così noi umani, compreso te che stai leggendo, siamo passati dallo stato di scimmione a quello di immobiliarista lato mare di Taranto; così la natura dallo stato di madre benevola, può passare in un attimo a quello di tsunami. Anni fa, quando mi occupavo di notizie e non di commentarle, intervistai Alfonso Pironti, prefetto di Taranto dall’agosto 2007 all’inizio del 2010, grazie ai buoni uffici di Cesare Bechis del mai abbastanza rimpianto Paolo Aquaro. Ricordo questo passaggio del dott. Pironti: «Arrivai a Taranto per prendere servizio tra le tre e le quattro del mattino. Le città era deserta, a quell’ora. Prima di essere accompagnato alla mia residenza chiesi, a chi guidava, di percorrere tutto il lungomare. Credo sia stato uno dei momenti più intensi della mia vita. Le prime luci dell’alba mi emozionarono. Così si è presentata Taranto a me: bellissima». Il lungomare di Taranto, che comincia dal Ponte di Pietra e finisce in coda a viale Virgilio, continua a essere bellissimo. Una delle più incantevoli passeggiate d’Italia. Nonostante tutto. Nonostante quel che non doveva esserci e, invece, c’è. Eppure la sentenza del Consiglio di Stato che riguardava lo Yacht Village era stata raccontata dalla Gazzetta nell’aprile del 2024, ma solo oggi, inspiegabilmente, è balzata all’attenzione dell’opinione di tanti. Adesso, a frise bruciate. Torna, così, una celebre domanda: «Che fare?». Se la pose Lenin, cercando il modo giusto di attaccare la borghesia russa del suo tempo. Secondo il politico di Simbirsk, solo un lungo e paziente lavoro di organizzazione della strategia rivoluzionaria poteva portare il proletariato alla vittoria. Non le teorie di opportunismo politico, nemmeno quelle che ipotizzino l’uso della violenza. Se sulla vittoria del proletariato, la storia ha dato il suo respingente responso, ci sono ancora buone ragioni per opporsi all’opportunismo e alle soluzioni sbrigative. Anche se oggi la strada che dovrebbe portare alla demolizione dello Yacht Village sembra segnata. Anche perché quando la natura chiama, anche a trecento metri dalla riva del mare, è meglio che la giustizia risponda. Non solo consentibili distrazioni. Mettersi contro la natura non è consigliabile. A nessuno. Le conseguenze possono essere sgradevoli.

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