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Un grande racconto fatto di «cunti»

 
Omar Di Monopoli

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Omar Di Monopoli

Un grande racconto fatto di «cunti»

Gianni Vico, leader de «I Cantacunti»

Gianni Vico, l'accattivante predicatore di storie della terra manduriana

Domenica 28 Agosto 2022, 13:47

Ce l’ha nel cognome il proprio destino, Gianni Vico, perché oltre al richiamo immediato al noto filosofo partenopeo, «Vico» era anche la definizione con cui gli antichi chiamavano i menestrelli di strada, nobili figure del folklore contadino sulle orme dei quali l’artista manduriano da ben cinque lustri accompagna - armato di chitarra - le sue «cantate» in giro per l’Italia, spostandosi per piazze, androni, parchi e festival d’ogni dimensione.

Passione maturata in giovane età attraverso l’ascolto di De André e Guccini, la musica diventa per Vico elemento di una personalissima ricerca artistica con la scoperta di Brassens, cantautore e poeta francese tra i più importanti del XX° secolo. Nasce allora la volontà di recuperare una tradizione lirica dal fascino senza tempo, quella de «lu cuntu», il racconto musicato, e sulla scorta di esso Vico fonda «Cantacunti», un gruppo in grado di proporre un originale repertorio in cui chitarre, mandolino, flauto e voci sono un vestito ricco (ma mai pesante) per le parole dei racconti, dei «cunti», appunto. Negli anni la band ha accolto Maria Rosaria Coppola (tamburello, voce-narrante), Roberto Bascià (chitarra, mandolino), Antonio Libardi (flauto, ottavino) e Andrea Luperto (tamburello, percussioni), dando vita all’attuale compagine di musicisti. Punto nodale del progetto è quello di rendere la narrazione il fulcro della performance: le storie, incasellate nel tessuto di rapide presentazioni che anticipano temi e atmosfere delle ballate, imprimono continuità narrativa all’intera esibizione, ricreando le figurazioni dell’antico «cantastoriare» attraverso immagini proiettate che illustrano i momenti salienti delle vicende proprio come una volta facevano i cartelloni degli aedi.

Lo spettacolo si fa così viaggio poetico lungo i mille rivoli di una Puglia sconosciuta, attraverso i suoi poeti, le sue leggende, i costumi e le vicende storiche meno note. Un mondo mitologico popolato di torrieri, di scorribande corsare, di guglie barocche costruite da diavoli e di streghe che sorvolano la notte, oppure di voci disperate nel naufrago silenzio di una carretta che affonda nel Mediterraneo. Molti i dischi di successo per l’ensemble, come «Il martirio di Otranto», «Rocco e lo scirocco» e «Papa Caliazzu», ma non mancano per Vico i progetti in solitaria, come la recente rappresentazione con l’attore Gino Cesaria. E sono tanti anche i festival in cui Gianni è stato ospite, soprattutto nelle regioni ad alta vocazione cantastoriale: Calabria e Sicilia in primis, ma anche tanta Emilia Romagna e, ovviamente, la Puglia. Quest’anno, per festeggiare i 25 anni di attività, «Cantacunti» pubblica il progetto «Terra», con 9 inediti dalla forte radice popolare.

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