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Aborto, la conquista della libertà di scelta

 
Erica Mou

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Erica Mou

Aborto, la conquista della libertà di scelta

Chiediamo dell’asciugamano stretto tra i denti come anestetico e come riparo dalle orecchie indiscrete dei vicini

Domenica 29 Maggio 2022, 12:55

Non perdiamo l’opportunità di domandare alle donne più anziane, alle nostre nonne, alle vicine di casa.

Chiediamo loro di quella volta in cui sono state fatte stendere sul tavolo di una cucina, con le bacinelle per terra, con i fili di ferro infilati nel corpo, con il dottore che a volte dottore non era, con la sofferenza durante e dopo. Chiediamo loro dell’amica a cui la procedura non è riuscita, negandole per sempre la possibilità di un figlio, in seguito.

Chiediamo dell’asciugamano stretto tra i denti come anestetico e come riparo dalle orecchie indiscrete dei vicini. Sono 44 anni che l’aborto in Italia è legale, un tempo breve separa il presente dall’entrata in vigore della legge 194, che consente, nei casi previsti, di poter ricorrere alla IVG in una struttura pubblica. Ma questo è vero sempre? In Italia i ginecologi non obiettori di coscienza sono solo il 33%, cifra che andrebbe ulteriormente ridotta perché non tutti i non obiettori eseguono IVG (perché ad esempio nell’ospedale in cui lavorano non esiste il servizio). I dati sull’argomento non sono chiari, ce ne parla il libro intitolato appunto “Mai dati” di Chiara Lalli e Sonia Montegiove in uscita per Fandango.

A Febbraio di quest’anno mi sono ritrovata in Colombia tra centinaia di donne e uomini a festeggiare l’introduzione della legge che regolarizza l’aborto nel loro paese. Io e il mio compagno, che desideriamo avere figli, ci siamo emozionati nell’assistere a un momento storico per il Sud America e per il mondo intero, per la libertà di ogni persona. In questi giorni è invece proprio l’Occidente a sgretolare la solidità dei diritti acquisiti. L’Oklahoma vieta l’aborto fin dal concepimento, rivendicando, con il fucile sottobraccio, posizioni cosiddette “pro-life”.

Ma il corpo continueranno a gestirlo per sempre le donne, a costo di rimetterci la vita. Torneranno i fili di ferro, le bacinelle, gli asciugamani tra i denti e sarà solo colpa del silenzio e delle leggi che dovrebbero tutelare gli esseri umani.

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