TARANTO - L’annunciata visita - oggi, domani e mercoledì - della commissione Ippc del ministero dell’Ambiente apre scenari importanti per la questioe ambientale tarantina. Anzitutto: cos’è la commissione Ippc? E’ un organismo tecnico del ministero dell’Ambiente che ha voce in capitolo nel rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale alle industrie. Un tema molto delicato, come sappiamo, perché riguarda il futuro delle grandi aziende - Ilva, Eni, Cementir - operanti nell’area industriale tarantina. La commissione Ippc del ministero dell’Ambiente arriva a Tarato mentre sono in corso polemiche roventi sul tema dell’inquinamento. L’ultima, in ordine di tempo, l’ha aperta nei giorni scorsi Legambiente annunciando il rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale all’Eni, all’Enipower e all’Edison.
Gli ecologisti hanno criticato il tardivo ok ministeriale dicendo che la perdita di tempo ha ritardato l’ado zione delle misure migliori per abbattere l’inquinamento e ha espresso preoccupazioni circa il rischio di un ulteriore slittamento o di una cancellazione di quelle misure previste dall’accordo di programma che accompagnavano il rilascio dell’Aia e che costituirebbero, se ancora vigenti, atti importanti per il miglioramento delle condizioni ambientali del territorio. Ma la visita che inizia oggi interessa lo stabilimento Ilva. I tecnici ministeriali entreranno nell’impianto siderurgico che attende ancora il rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale. Anche in questo siamo in ritardo, Legambiente lo ha ricordato proprio nella nota in cui si parlava del rilascio dell’Aia all’Eni e alle altre aziende dell’area industriale.
Non solo: per l’Ilva c’è una bozza di Autorizzazione integrata ambientale già al centro di diverse discussioni e di polemiche con gli ambientalisti e anche con gli enti locali. La visita della commissione Ippc del ministero dell’Ambiente cade a pochi giorni dall’ordinanza del sindaco Ezio Stefàno all’Ilva in cui si danno trenta giorni di tempo all’azienda per stilare un crono programma che affronti la questione cokerie emersa dopo la relazione dell’Arpa sull’inquinamento da benzoapirene al quartiere Tamburi. L’Arpa ha confermato che la centralina di via Machiavelli ha registrato costantemente, nel 2009, un dato di emissione superiore alla soglia contemplata dalla legge di un nanogrammo per metro cubo d’aria. L’Agenzia regionale per l’ambiente ha anche confermato che il carico inquinante è in gran parte riferibile alle cokerie dell’Ilva .
Il sindaco Stefàno, nello stilare l’ordinanza, ha tenuto conto proprio dei suggerimenti di Legambiente presentati dall’associazione proprio in sede di discussione ministeriale per il rilascio di Autorizzazione integrata ambientale all’I l va . Gli ecologisti chiedevano l’adozione delle migliori tecnologie per abbattere le emissioni inquinanti delle cokerie e un sistema di monitoraggio continuo e capillare di tutti gli inquinanti che fuoriescono dall’impianto. Sostanzialmente l’ordinanza del Comune si «ispira » a queste indicazioni. L’Ilva non ha ancora risposto ufficialmente al Comune ma non è escluso che la visita della commissione ministeriale, in questi giorni, possa rappresentare un’occasione importante per fare qualche passo avanti nella delicata vicenda delle cokerie.
Quel che appare certo è, in questo momento, l’importanza rivestita dall’arrivo della commissione Ippc all’Ilva. Dopo i ritardi registrati in questi due anni, è il momento di superare lo stallo sull’Aia all’I l va ottenendo soprattutto i maggiori, e migliori, risultati in tema di risanamento ambientale. Ovvio che per questo serve una città unita e convinta degli obiettivi da raggiungere.