GAZZETTA TV L'odissea sanitaria di Carmela da Nord a Sud per combattere una malattia rara: i medici del Miulli le restituiscono una vita normale
Dopo ricoveri continui e terapie fallite, la 40enne di Martina Franca ritrova la normalità grazie alla tirzepatide, somministrata per la prima volta con successo in un caso non diabetico. Un miracolo firmato dall’équipe di Endocrinologia del Miulli di Acquaviva
Martedì 16 Dicembre 2025, 19:00
19:10
Sei anni di ipoglicemie gravi, ricoveri continui e delusioni mediche. Questo era il quotidiano di Carmela Speciale, 40 anni, di Martina Franca, affetta da una rara condizione post-chirurgica che la costringeva a nutrirsi per via endovenosa. La svolta è arrivata grazie all’équipe di Endocrinologia dell’ospedale F. Miulli, guidata dal Prof. Sebastio Perrini, che ha per la prima volta utilizzato con successo la tirzepatide, un farmaco finora impiegato contro diabete e obesità, per trattare ipoglicemie refrattarie in pazienti non diabetici.
Il caso, pubblicato sulla rivista scientifica JCEM Case Reports dell’Oxford University Press, ha dimostrato come la tirzepatide possa compensare il deficit di incretine (GIP e GLP-1) causato dall’assenza di stomaco e duodeno, responsabile della produzione eccessiva di insulina e dei frequenti episodi ipoglicemici.
A raccontare questa odissea è la stessa Carmela ai microfoni di Gazzetta Tv.
La 40enne arrivava in pronto soccorso anche in codice rosso, con valori di glicemia estremamente bassi. «Mi sentivo dire che non c’erano soluzioni o che dovevo andare dallo psichiatra invece che in pronto soccorso, mi hanno detto di convivere per sempre con il problema», racconta dopo aver girato ospedali in tutta Italia, soprattutto al Nord. La svolta è arrivata durante un ricovero all'ospedale Miulli, dove ha incontrato la dottoressa Mariangela Manicone e il professor Sebastio Perrini, che hanno ricostruito con attenzione la sua storia clinica.
«Finalmente ho trovato medici che mi ascoltavano, credevano nel mio caso e mi hanno rassicurata», racconta Carmela. Grazie alla nuova terapia proposta dal Prof. Perrini, le ipoglicemie sono scomparse, restituendole una vita quotidiana normale e senza la paura di svenire. La donna ha voluto ringraziate pubblicamente l'equipe sanitaria in una lettera di ringraziamento indirizzata alla direzione sanitaria dell’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti e al personale dei reparti di Medicina ed Endocrinologia che le hanno letteralmente cambiato la vita.
«Non si tratta solo di farmaci o terapie - spiega il professore Perrini, primario di Endocrinologia - ma di costruire fiducia reciproca con il paziente. Il caso di Carmela evidenzia quanto la medicina debba essere attenta anche all’aspetto umano della cura».
«Il caso di Carmela era effettivamente molto complesso – sottolinea Perrini – le ipoglicemie gravi erano conseguenti a una chirurgia gastrointestinale maggiore e a una nutrizione parenterale a lungo termine. Aveva una condizione che non era stata correttamente inquadrata».
Un’intuizione maturata quasi per caso, come racconta lo stesso professore: «Stavo spiegando agli studenti l’effetto incretinico e improvvisamente ho collegato il suo caso. Carmela, non avendo il duodeno, non aveva le cellule K e presentava un deficit incretinico che dovevamo risolvere». Il Prof. Perrini aggiunge l’importanza di comprendere a fondo i meccanismi fisiologici e di tradurli in terapie innovative: «Questo caso apre nuove prospettive per pazienti non diabetici e non obesi, con ipoglicemie legate a interventi gastrici o problemi intestinali», ha sottolineato il primario di Endocrinologia.
Da qui la scelta di una terapia mirata che ha prodotto risultati immediati. «Già dalla prima somministrazione gli episodi si sono ridotti, alla seconda sono scomparsi del tutto», racconta la paziente. L’ultima ipoglicemia risale allo scorso giugno: «Oggi vivo senza la paura di svenire per strada, senza portare sempre con me il glucosio. Mi avete restituito una vita normale».
Una storia di resilienza e di buona sanità al Sud che sottolinea l’importanza della professionalità, dell'ascolto e dell'attenzione per le patologie complesse e rare. Carmela in una lettera di ringraziamento indirizzata alla direzione sanitaria dell’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti e al personale dei reparti di Medicina ed Endocrinologia, invita altri pazienti a non arrendersi e a fidarsi di chi dedica tempo e cura al loro percorso di guarigione. Lei l'ha fatto e questa scelta le ha letteralmente cambiato la vita.
«Già dalla prima somministrazione di questo farmaco, le crisi ipoglicemiche sono scomparse» conclude Carmela. «Ora posso vivere senza paura di svenire per strada e senza portare sempre con me il glucosio. È stato come un miracolo dopo sei anni».

