In tanti, in Puglia, i lidi che hanno scommesso sulla destagionalizzazione tanto decantata ma in questo 2023 non è andato tutto come previsto: l’inverno è stato lungo e i problemi della selezione del personale si sono rivelati più complessi che mai.
Ufficialmente la stagione balneare ha preso il via, da delibera regionale, sabato 3 giugno. Ma «si può dire che un terzo della stagione lavorativa è già passato invano», esordisce Fabrizio Santorsola, presidente Fiba e titolare dello storico lido fasanese Santos, inaugurato nel 1999: uno che la storia del turismo balneare pugliese e della sua ascesa attrattiva agli occhi del mondo può raccontarla. «Siamo stati costretti ad aprire in ritardo perché i giorni precedenti al Ponte del 2 giugno il tempo è stato pessimo. A maggio si vendono i tesseramenti ma il meteo è stato inclemente. A giugno ci sono i bambini che vengono al mare in settimana accompagnati dai nonni, per poi essere raggiunti nel weekend dai genitori. E’ un’economia che ad oggi è persa, e peraltro probabilmente saremo anche costretti a rivedere al ribasso i prezzi degli abbonamenti dell’intera stagione», continua Santorsola che poi spiega la sua amarezza per le polemiche sui costi. «In questi mesi di perdite abbiamo comunque pagato le spese e il personale. Personale che abbiamo selezionato con gravi difficoltà per la carenza di figure altamente professionali. E pur di averli, siamo costretti a pagare persone poco esperte quanto pagheremmo un professionista. E in alcuni casi ci dobbiamo aggiungere il costo della benzina per farli venire al lavoro».
Un po’ più a nord e molto più a sud, ossia nel Coco Beach Club di Polignano a Mare e nello stabilimento Le Maldive del Salento a Pescoluse (marina di Salve), le cose vanno un pochino meglio, seppure per dinamiche diverse tra loro.
«Alla faccia di chi dice che da queste parti siamo troppo cari, qui la gente viene in spiaggia appena esce un po’ di sole», si toglie un sassolino dalla scarpa il titolare delle Maldive Vito Vergine. «Abbiamo posizionato i primi 160 ombrelloni, e in alcuni giorni sono stati tutti pieni. Stanno già arrivando le prenotazioni per questo weekend. Da queste parti nel dubbio del tempo incerto si va al mare, altrove è il contrario. Settimana prossima installeremo la nostra punta di diamante, il pontile sull’acqua lungo 70 metri e largo 2 e mezzo». Vergine sottolinea poi la novità normativa di questa stagione che riguarda l’eliminazione dell’obbligo di ripristino della spiaggia entro fine aprile: «Non aveva alcun senso – dice – visto che l’ultima mareggiata l’abbiamo avuta in questi giorni».
«Maggio e giugno sono stati instabili ma per una struttura come la nostra il danno è stato limitato», spiega Gianfranco Chiarappa, titolare del Coco Beach Club di Polignano. «Lavoriamo con feste private e banchetti per matrimoni sia nazionali che internazionali, e quelli per fortuna non si possono spostare sulla base del meteo. È chiaro che bisogna adattarsi per offrire comunque un servizio di qualità ma i nostri 18mila metri quadri ci consentono di organizzarci al meglio nonostante il maltempo. Per lettini e ombrelloni non abbiamo avuto grossi problemi perché abbiamo moltissimi clienti fidelizzati con gli abbonamenti. L’unico aspetto davvero impegnativo dell’attività - chiude Chiarappa – è ogni anno la selezione del personale, più che i capricci del meteo».