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Il biscotto tipico dà lavoro
a una decina di disoccupati

 
Il biscotto tipico dà lavoro a una decina di disoccupati

Un prodotto che promuove anche il territorio

Sabato 24 Dicembre 2016, 10:18

di Antonietta Zaccara

Il biscotto a otto di Latronico, dopo essere diventato prodotto tipico nazionale, diventa occasione di lavoro per una decina di disoccupati. I fratelli Viola seguendo la scia e con l’aiuto di mamma Donata e papà Vincenzo che già da 15 anni operano nel settore, hanno aperto sulla Sinnica in agro di Seluci, un nuovo biscottificio. A inaugurarlo, alla presenza di cittadini, autorità religiose, civili e militari, mons. Vincenzo Orofino, vescovo della diocesi di Tursi Lagonegro.

«Il nostro impegno - ha detto Egidio, che insieme a Luigi e Mariagrazia hanno dato vita all’attività - è di dare rilevanza a questo prodotto, con questo diamo rilevanza anche al nostro territorio sul piano lavorativo, socio economico, enogastronomico e culturale». Il vescovo prima della preghiera di benedizione ha ricordato: «un’impresa come questa dice tutti quei valori appena accennati, il primo la famiglia, una famiglia solida, unita che pensa anche al lavoro in funzione della sua unità».

C’è il sacrificio dei genitori, infatti, l’intraprendenza dei figli però un’impresa che guarda al futuro, futuro suo e della società. «Noi - ha continuato il presule - ci lamentiamo sempre dello spopolamento, i nostri territori si popolano così creando lavoro e permettendo ai giovani di stare qui, come hanno fatto loro creando lavoro e non aspettando. Noi normalmente siamo abituati ad aspettare qualcuno che ci offre un lavoro e invece dobbiamo imparare da questa famiglia che si guarda attorno e crea lavoro per se e per gli altri. L’esempio di questa famiglia può essere di aiuto a tutti. Le varie istituzioni guardano a queste iniziative con speranza, lo dico sempre la speranza della Basilicata sono i lucani cioè il popolo lucano. Il dramma in questo momento della Basilicata, è la distanza che c’è tra il popolo e le sue guide, tra chi guida il popolo e la gente di questa terra che chiede, che fa domanda per essere protagonista».

Un protagonismo quello della famiglia Viola che da un lato crea lavoro e dall’altro promuove non solo a livello nazionale la sua terra attraverso la riscoperta di uno dei suoi prodotti tipici.

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