POTENZA - Riaperto da poco meno di un mese il Parco della Grancia di Brindisi Montagna, si conferma attrattore turistico della Basilicata.
Tanti i visitatori che in questi giorni sono arrivati da ogni parte del Centro e Sud Italia per godere di una giornata di relax nel primo Parco storico, rurale e ambientale d’Italia, la cui gestione è affidata al Consorzio Eti-Eccellenze Turistiche Italiane.
Antica la storia della Grancia che, da antica badìa dedicata a Santa Maria dell’Acqua Calda, così detta per una sorgente di acqua termale utilizzata dalle mamme del luogo fino alla metà del secolo scorso, retta prima dai Basiliani e poi dai Certosini di Padula, divenne grande azienda rurale condotta da monaci laici ed ebbe il suo massimo splendore nel 1700, con i suoi orti, seminati, vigneti, allevamenti di bestiame, mulini, conceria, saponeria, caseificio e, perfino, una condotta che dal monte Romito sovrastante l’insediamento, conduceva il latte alla badia.
Con la soppressione degli ordini monastici a seguito della legge napoleonica del 1806, la Grancia fu acquistata dai baroni Blasi di Pignola e rivenduta dai loro eredi al Demanio verso il 1925.
Punta di diamante del Parco, da anni, il cinespettacolo «La storia bandita» la kermesse di teatro popolare e multimediale, diretta da Gianpiero Francese, collaudato e sinergico connubio tra musical, cinema e teatro, che in venti anni ha portato nel parco brindisino oltre 500 mila visitatori cui ha narrato al calare del sole, la storia dei briganti lucani; ma nell’area verde le attrazioni aprono i battenti già dal mattino. Nel Parco, infatti, è possibile svolgere una serie di attività a contatto con la flora e la fauna del posto, visitare la fattoria didattica ed incontrare gli animali al pascolo ed i pastori al lavoro.
Un tragitto, concepito come un unicum che parte dalla comprendere da vicino le pratiche tradizionali del mondo agricolo lucano attraverso la conoscenza dei vecchi metodi dell’aratura e della semina, passando per l’incontro con gli animali al pascolo, assaporando, nei «laboratori del gusto», la genuinità e l’unicità delle eccellenze agroalimentari della Basilicata, fino ad arrivare all’intrattenimento offerto nell’accampamento dei briganti, fedelmente ricostruito e collocato nell’epoca post- unitaria.
«Dal primo pomeriggio, a partire dalle 15, l’offerta del Parco si arricchisce ulteriormente. Ad animare il bosco – spiega Nicola Manfredelli, presidente del Consorzio Eti - ci sono il teatro dei burattini col suo spettacolo animato per grandi e piccoli, in grado di accendere la fantasia e ricalcare le gesta di un’arte amata, tipica della grande tradizione della cultura popolare e poi ancora, gli spettacoli di falconeria che riconducono alle atmosfere medievali e alle affascinanti pratiche venatorie di Federico II, con l’ausilio di tecnologie audio-visive che ne garantiscono unicità e originalità».
Novità di quest’anno, l’Erbolario di Foresta. «Un percorso unico che consente di immergersi nell’affascinante mondo delle erbe officinali partecipando al percorso tra orti diffusi e per-corsi odorosi - spiega Nicola Manfredelli, presidente del consorzio Eccellenze Turistiche Italiane -. Poi arriva il tanto atteso momento del cinespettacolo, una rappresentazione in chiave moderna, attraverso le ragioni e le storie dei vinti, della dimensione sociale, culturale e storica della civiltà rurale di una delle pagine più controverse e maggiormente significative della storia della Basilicata: il brigantaggio», specifica il presidente del consorzio Eti.
Una vicenda, quella della Basilicata e del Mezzogiorno d’Italia tra il 1799 ed il 1861 raccontata senza nostalgie o rancori, alla scoperta del mondo rurale lucano e delle sue inconfondibili radici: la storia diventa racconto e spettacolo e la natura traccia i contorni di un paesaggio che esprime la straordinaria autenticità del mondo contadino.
Straordinari i numeri di questo grande evento che verrà replicato ogni sabato di luglio; tutti i week end di agosto, Ferragosto compreso, e tutti i sabato di settembre. Cinquecento effetti pirotecnici, 400 fari teatrali e cinematografici, un impianto sonoro immersivo multitraccia con 12 sorgenti, proiezioni di grandi immagini sulla roccia e su schermo d’acqua, oltre a numerosi altri effetti speciali in scena.
«Una vera e propria esperienza in 5D - ricorda Manfredelli - che coinvolge tutti i sensi, dando allo spettatore la sensazione di trovarsi dentro un set cinematografico che prende forma sotto i suoi occhi; una narrazione spettacolare della durata di circa un’ora e mezza, animata da oltre 200 figuranti che interagiscono su un’area di scena di oltre 25mila metri quadri, nello splendido anfiteatro naturale della foresta della Grancia, un teatro su un dorso di montagna incantevole che ha per scenografia la vegetazione e per sipario la notte».