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Incubo frane: Lauria trattiene il fiato, l’Armo può sbriciolarsi

 
Gianluigi De Vito

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Gianluigi De Vito

Incubo frane: Lauria trattiene il fiato, l’Armo può sbriciolarsi

Il sindaco, Gianni Pittella, scrive al presidente della Regione, Vito Bardi, e all’assessore alle infrastrutture, Donatella Merra: subito i fondi per l’immediato monitoraggio

Sabato 10 Dicembre 2022, 13:15

LAURIA (Potenza) - Trema Lauria, adesso. Il termometro che scende è un conio di pioggia. E lungo i costoni fragili della Basilicata che fa da muro d’incanto alla perla del Tirreno la gente ha il fiato sospeso.

La frana di Maratea del 30 novembre ha riaperto vecchie ferite, svelando il territorio malato di dissesto. E nel Lagonegrese ha riportato a galla paure che sembravano sepolte. I costoni che destano più preoccupazione sono quelli che fiancheggiano la statale 19 nella frazione di Galdo. Qui l’incubo torna ogni giorno perché la frana del 2019 fu tragedia sfiorata.

E poi quel budello di strada è una cerniera essenziale, ha come esito finale l’Autostrada del Mediterraneo. Scusate se è poco. Ed è per questo che va presa in seria considerazione l’iniziativa del sindaco di Lauria, Gianni Pittella. Ha scritto una lettera al presidente della Regione, Vito Bardi, e all’assessore alle infrastrutture, Donatella Merra. Accende la spia, Pittella. Mette le mani avanti, chiede più soldi per far fronte agli smottamenti che mettono in bilico terra e popolo.

Nella lettera viene sollevato in particolare il problema dei costoni che sormontano case e strade. Non è solo lui col fiato corto. Nelle ultime ore, dopo i fatti di Ischia e le pareti sbriciolate di Maratea, più di qualche residente è andato dritto dritto in Comune per sollevare di persona il problema e chiedere un intervento urgente.

L’amministrazione comunale fa sponda. Vuole realizzare un progetto di monitoraggio per controllare le aree più a rischio frane «anche mediante l’installazione di sensori ambientali – scrive Pittella nella lettera al presidente Bardi e all’assessore Merra - capaci di segnalare, in tempo reale, le eventuali situazioni di pericolo idrogeologico direttamente alla sala operativa di Protezione civile della Regione».

Il problema è che a Palazzo di città si batte cassa, i fondi necessari possono solo arrivare da Potenza. «Le risorse economiche necessarie – scrive ancora Pittella - in considerazione delle consistenti superfici dei versanti esposti e dei chilometri di strade interessati dal pericolo frane e crolli, non possono trovare copertura economica nel bilancio comunale, bensì ad inserirsi in programmazioni regionali e/o statali».

Per la situazione dei costoni preoccupano in particolare quelli che sovrastano le strade statali 104 e 19, le provinciali 100 e 101 e le comunali Galdicello - Melara e San Filippo - Fabbricato. Ma la preoccupazione maggiore riguarda il costone dell’Armo, a Lauria Inferiore, che storicamente è quello che più fa paura dopo le imponenti frane del 1997 e del 2018 che causarono anche lo sgombero di alcune abitazioni. Secondo Pittella, il costone «Armo» necessita «di approfondimenti geologici e geotecnici» in grado di individuare gli eventuali pericoli ancora nascosti nella roccia.

A Lauria sono già in corso degli interventi contro il dissesto, in particolare nel quartiere Muraccione – Casaletto, ma secondo il primo cittadino i fondi non sono sufficienti per garantire «la totale e duratura sicurezza dei nostri cittadini e dei nostri centri abitati». Da qui il bussare a denari.

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