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Potenza, a Contrada Cavalieri la musica è preghiera

 
Luigia Ierace (foto Tony Vece)

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Luigia Ierace (foto Tony Vece)

Potenza, a Contrada Cavalieri la musica è preghiera

La musicista Rosa Lovallo unisce ogni sera in un unico coro la comunità

Mercoledì 25 Marzo 2020, 13:54

Contrada Cavalieri ai Piani del Mattino a Potenza mi è sempre sembrata un pezzo di città sospesa in un tempo così lontano eppure tanto vicina alla città. «Mamma perché non andiamo a vivere anche noi lì», ricordo ancora le parole di mia figlia che da bambina aveva un’amichetta proprio a contrada Cavalieri. Le porte delle case erano aperte, non c’era un dentro e un fuori, le abitazioni e la piazza erano un tutt’uno. Circa 60 famiglie, meno di 300 abitanti (ma il dato è di qualche anno fa), intorno alla strada che è punto di aggregazione, di gioco per i bambini, figli di un’unica grande famiglia, vita, comunità. Un sogno, quasi una favola doveva essere per una bambina di città che lì, invece, poteva assaporare a pieno la libertà di correre in uno spazio di vita allargato dove il pane si faceva ancora in casa e si condividevano i sapori genuini, i colori e i suoni. Gli stessi suoni del presepe vivente, nato ben 33 anni fa con l’Associazione Giorgio La Pira Old, o quelli della festa di maggio, quando tutta la comunità si stringe intorno alla sua patrona, la Madonna Immacolata. O anche solo al suono della campana della piccola chiesetta. Poi l’emergenza coronavirus ha cambiato tutto e la contrada si è trovata d’improvviso senza i suoi suoni e le sue armonie.

Neppure la campana. Ma basta l’estro di una musicista con la sua musica elettronica e le nuove tecnologie a far rivivere la comunità intorno a un momento di fede: amplificando con casse e strumenti musicali la preghiera. E ogni sera il Santo Rosario e il venerdì, la via Crucis si diffondono dal balcone della sua casa, proprio al centro della piazza, e da finestre e balconi brilla la luce di tante fiammelle e si leva canto e preghiera.

«Non potevo arrendermi davanti a quel silenzio surreale - spiega Rosa Lovallo, 37 anni, che vive a contrada Cavalieri, musicista e compositrice di musica elettronica -. Sin da piccola sono stata sempre attratta dagli strumenti musicali e da tutte le apparecchiature che danno vita al suono: casse, mixer, tutto quanto produce e dà vita alla propagazione del suono e della musica. Ho iniziato a suonare la tastiera come autodidatta, mio padre è musicista batterista. La nostra soffitta era piena di strumenti musicali. Poi gli studi di pianoforte con una insegnante di musica in parrocchia, l’Accademia musicale lucana e il Conservatorio Gesualdo da Venosa dove ho conseguito nel 2013 il diploma di laurea di primo livello in Musica e nuove tecnologie. Da ottobre mi sono iscritta alla Specialistica in Musica elettronica al Conservatorio Martucci di Salerno. Anche qui ora la didattica è on line».
E l’amore per la musica si unisce all’impegno liturgico, con l’animazione in chiesa e dei cantori del Coro dell’Immacolata di Contrada Cavalieri.

«Non potevo più usare la campana per avvisare la comunità dell’inizio della preghiera alle 19 e così ho creato - spiega Rosa Lovallo - una sorta di postazione. La mia casa si trova, infatti, in un punto centrale della contrada. Sul balcone che affaccia sulla piazza ho messo un amplificatore riuscendo a raggiungere tutte le abitazioni che incombono sulla stessa e ne ho messo un altro sul versante opposto, da una finestra che affaccia sulla parte bassa della contrada. E così ogni sera, alle 19, con un canto avviso che parte la preghiera e la contrada risponde aprendo balconi e finestre e accendendo un piccolo cero. Poi il collegamento con l’Angelus e la recita del Santo Rosario. Io recito la prima parte e la comunità risponde ognuna dalle proprie case. Ringrazio mons. Ligorio per questa occasione di preghiera comunitaria a distanza che ci ha offerto e che è molto gradita alla comunità e soprattutto a quanti sono soli in casa. Quando tutto questo sarà finito lo attendiamo nella nostra comunità per vivere insieme la celebrazione eucaristica».
Il ritmo lento di vita della contrada si fa ancora più lento e sospeso in una socialità che è quella di un condominio in cui tutti si conoscono e si salutano. Ma dove le feste sono di tutti e il pane ha ancora il sapore del pane e la preghiera, il canto, la musica riescono ad aggregare i suoi abitanti anche solo grazie a un balcone, una finestra e un impianto di amplificazione di

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