«La Regione deve attivare un numero verde per evitare di intasare sia il 118 sia i Pronto Soccorso. Per il Servizio di Emergenza- Urgenza 118 è necessario dotare gli operatori di dispositivi di protezione individuale, disinfettanti e materiale di sanificazione anche per il post trattamento del paziente». Sono queste alcune delle richieste contenute in un documento che Cgil, Cisl e Uil hanno consegnato al prefetto di Potenza, Annunziato Verdè. Nei giorni dell’epidemia che sta scuotendo l’Italia è al tavolo della Prefettura che i sindacati lucani sollecitano interventi urgenti per impedire la diffusione del contagio e fare in modo che gli operatori sanitari operino in tutta sicurezza. Perché proprio la sicurezza di medici ed infermieri necessita, in queste ore, di grandissima attenzione, mancando i presidi di tutela che sono indispensabili per evitare il contagio.
«Sino ad oggi mancano le mascherine pf 1, pf2 , pf3 - commenta il vice segretario regionale Uil fp, Giuseppe Verrastro - Sono quelle mascherine adeguate al coronovairus e che prevengono il contagio, quello che dovrebbero indossare gli operatori. Ci dicono che l’ordine è stato fatto ma i tempi per l’appalto e per farle arrivare sono piuttosto lunghi. Il che crea preoccupazione e tensione tra gli operatori sanitari».
Insomma, i timori riguardano proprio gli operatori sanitari. Ma non c’è solo quello nelle indicazioni dei sindacati che spingono anche per un potenziamento degli organici per affrontare l’emergenza. A cominciare dalla proroga dei contratti degli infermieri che scadono il 31 marzo prossimo e dal richiamare in servizio i 12 oss che sono stati esclusi dalla stabilizzazione. Una richiesta sollecitata anche da Fials e Confsal. «È necessario rinforzare- la dotazione organica del personale sanitario - precisano Angela Lavalle della Fials e Gerardo De Grazia per la Confsal - medici, infermieri, oss e tecnici di laboratorio, partendo dalla proroga dei contratti degli infermieri a tempo determinato in scadenza il prossimo marzo presso l’Azienda ospedaliera “San Carlo” di Potenza e richiamando in servizio i 12 Oss appena licenziati, in quanto proprio in questo momento, più che mai, occorre disporre di personale già formato e preparato in azienda».
Per i sindacati, dunque, le strutture sanitarie devono farsi trovare pronti in caso di emergenza. Di qui, la sollecitazione fatta al prefetto da Cgil, Cisl e Uil di convocare al più presto un incontro con i direttori generali delle aziende sanitarie lucane.