Basilicata, abbattimento cinghiali: sì al piano regionale. Si potranno eliminare 5.600 esemplari
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La protesta
Francesco Russo
23 Agosto 2019
VENOSA - Un disabile di Venosa si è incatenato ieri davanti alla sede municipale ed ha avviato uno sciopero della sete e della fame, per ottenere la revoca di un’ordinanza del sindaco Marianna Iovanni che aveva disposto il ricovero e l’allontanamento del suo cane.
Per Giuseppe De Renzo - costretto a vivere sulla sedia a rotelle - si tratta di una decisione troppo drastica, dal momento che la compagnia dell’animale è per lui «fondamentale per andare avanti». E pur nella consapevolezza della causa scatenante il provvedimento - l’aggressione del suo «Corso» che ha provocato la morte a cause delle ferite del cane di un giostraio potentino - il giovane venosino chiede al primo cittadino di rivedere la propria decisione, garantendo che intraprenderà un percorso di formazione ad hoc, per scongiurare nuovi episodi di aggressività del proprio animale.
«Da anni - racconta Giuseppe - vivo in simbiosi con il mio cane, ho bisogno di lui, mi è sempre vicino, mi dà sicurezza. Non è assolutamente un animale aggressivo, purtroppo in occasione dell’episodio da cui è scaturita l’ordinanza ha reagito all’attacco di un altro cane. Ho più volte garantito al sindaco la mia totale disponibilità ad intraprendere un percorso formativo per il cane e per me stesso. Purtroppo - continua il giovane disabile, che nella vita fra mille sacrifici e con il sostegno della famiglia fa il deejay -le mie rimostranze non sono servite a nulla, nessuno ha preso in considerazione le mie richieste, i miei sfoghi. Per questo ho iniziato uno sciopero della fame e della sete: per chiedere l’annullamento e la revoca dell’ordinanza. Ho smesso di mangiare, di bere, di prendere le pillole che dovrei assumere tre volte al giorno. Non so come andrà a finire».
Nell’ordinanza del sindaco, adottata «a seguito di un grave episodio di aggressione avvenuta nella villa comunale da parte di un cane di proprietà, di sesso maschile e di razza Corso, che si è reso responsabile dell’aggressione ed uccisione di un altro cane» è stato previsto «dper tutelare l’incolumità pubblica il ricovero urgente del cane nel canile di Venosa». L’animale potrà essere restituito solo «al termine, con esito positivo, degli accertamenti comportamentali effettuati su di lui e sul proprietario, una volta completato il percorso formativo». Secondo gli esperti di «Pet therapy», è ben nota «la potenzialità che gli animali hanno nei confronti dei disabili di stimolare la produzione di ossioticina, detto anche l’ormone dell’amore o della fiducia».
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