Blitz dei Nas in due case di riposo a Brindisi e Potenza: chiuse per carenze igieniche
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Redazione online
06 Marzo 2019
POTENZA - In Basilicata, per le richieste del Reddito di cittadinanza, non ci sono state file nel corso del primo giorno utile per presentare la documentazione necessaria: molti utenti si sono recati ai Caf e agli uffici postali nell’orario di apertura, ma sono stati rari i momenti in cui le code hanno richiesto tempi d’attesa degni di nota.
Solo una piccola parte dei 20 mila lucani (secondo dati ancora provvisori) che potrebbero usufruire del sostegno al reddito ha quindi presentato l’Isee agli uffici: la maggior parte delle richieste ha riguardato informazioni su quanto previsto dalle norme, e secondo il Caf Acli «anche per via della scarsa informazione sulle modalità di accesso ai nuovi istituti, è necessario chiarire di volta in volta i requisiti necessari per avere diritto il sussidio».
Poche code, quindi, in una regione in cui, per altro, esiste già una misura simile, ovvero il «Reddito minimo di inserimento», varato nella consiliatura regionale che si è appena conclusa, e prorogato fino a questo mese. L’ipotesi di "ingorghi», spiegano nei Caf, derivava non solo dal «richiamo mediatico» della misura, ma anche perché nelle scorse settimane le richieste di Isee erano superiori del 40 per cento circa rispetto ai dati dello scorso anno: «Ci aspettavamo file - hanno spiegato - che non ci sono state. Ipotizziamo due problemi nel breve periodo: non solo i requisiti o le modalità di accesso potrebbero cambiare, ma le convenzioni con i Caf sui fondi per il rilascio degli Isee sono state firmate solo venerdì scorso, lo stanziamento è inferiore allo scorso anno e secondo le nostre stime potrebbe esaurirsi prima di agosto»
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