Sabato 06 Settembre 2025 | 17:57

Potenza, maltrattavano i loro alunni: condannate due maestre

 
Redazione online

Reporter:

Redazione online

Trani, alternanza scuola lavoro progetto con l' Ordine Avvocati

Il Tribunale di Potenza ha condannato a quattro anni di reclusione Nicoletta Bove, e a due anni Donata Parisi (con pena sospesa)

Mercoledì 17 Ottobre 2018, 19:31

POTENZA - Il Tribunale di Potenza ha condannato a quattro anni di reclusione Nicoletta Bove, e a due anni Donata Parisi (con pena sospesa), le due maestre imputate per maltrattamenti su minori in una scuola dell’infanzia di Atella (Potenza).
La vicenda risale al 2015 quando alcuni genitori, preoccupati per l’atteggiamento dei loro figli, hanno informato le forze dell’ordine, dando così il via alle indagini che hanno portato alla luce i maltrattamenti su alcuni bambini. «È - ha detto in una nota il difensore delle parti offese Giulio Canobbio, e direttore del comitato scientifico de 'La Via dei Colorì, l'associazione che ha seguito quattro famiglie - una sentenza importante. Era molto attesa, per i tempi lunghi e per i danni subiti dai bambini. Possiamo dire che sia congrua in confronto a casi precedenti, in linea con pene più severe, che vuol dire più giuste. Oltre che nella pena, il valore della sentenza è nelle provvisionali che non sono alte ma sono state concesse indistintamente alle parti: padre, madre e bambino», ha concluso Canobbio. 

LA PROPOSTA DI LEGGE - «La condanna del Tribunale di Potenza nei confronti di due maestre di una scuola dell’infanzia accusate di maltrattamenti sui bambini rilancia la necessità e l'urgenza di prevenire casi di abusi ai danni dei più deboli». Lo dichiara la deputata e leader di Forza Italia Giovani Annagrazia Calabria. «Da questa esigenza nasce la proposta di legge sulla videosorveglianza negli asili nido, nelle scuole dell’infanzia e nelle strutture socio-assistenziali per anziani e disabili, che alla Camera porta la mia prima firma e che domani arriverà finalmente in Aula. Le Commissioni congiunte Affari costituzionali e Lavoro hanno infatti dato mandato al relatore di riferire in Assemblea. Mi auguro perciò che su questo testo si registri la più ampia convergenza possibile: si tratta di una norma di civiltà non più rimandabile», conclude.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)