I primi quattro secoli di vita dell’Accademia della Crusca, nata nel 1583, furono segnati dalla creazione di un Vocabolario che ebbe un’influenza straordinaria nelle scelte linguistiche degli scriventi di tutt’Italia e divenne modello per i vocabolari nazionali di paesi di primissimo piano come la Francia, la Spagna, l’Inghilterra, la Germania. Una svolta radicale si verifica nel 1990. Giovanni Nencioni, allora presidente dell’Accademia, significativamente intitolava Giustificazione l’articolo di presentazione di una rivista appena fondata, «La Crusca per voi. Foglio dell’Accademia della Crusca dedicato alle scuole e agli amatori della lingua». Eccone alcune frasi: «L’istituzione di un consultorio linguistico come servizio nazionale ha cessato di essere un dovere ed è divenuta una scelta. Con questa convinzione la Crusca ha aggiunto alla sua responsabilità scientifica una responsabilità sociale, che si attuerà in un contatto vivo e immediato con un pubblico molto esteso e molto vasto. […] Il tentativo che la Crusca compie scaturisce da una sincera volontà di rendersi utile, di abbreviare la distanza tra la propria attività scientifica, cui la vincola il suo statuto, e la scuola o il pubblico dei parlanti e scriventi. […] Perciò la Crusca spera, anzi confida, che gl’insegnanti e gli amatori della lingua le scrivano, la interroghino, le espongano francamente proposte, suggerimenti, riserve. Essi potranno fare qualsiasi quesito relativo alla lingua italiana, anche in relazione alle occorrenze scolastiche».
L’impresa di rispondere con chiarezza ai quesiti provenienti dal mondo della scuola e dalla società in genere non è facile, in una situazione in cui la lingua non presenta uniformità e parlanti e scriventi sono immersi in un flusso culturale e sociale ibrido. Nella fase attuale anche persone di buon livello culturale mostrano incertezza e constatano che le regole tradizionali delle grammatiche scolastiche sono a volte insufficienti a spiegare la realtà complessa della lingua contemporanea. La Crusca si apre al confronto con il pubblico e con la scuola e risponde a coloro che pongono quesiti, senza finalità normative, spiegando e non prescrivendo, muovendo da considerazioni storico-linguistiche che aiutano a comprendere la genesi e la natura dei fenomeni. In oltre tre decenni «La Crusca per voi» ha cambiato un paio di volte Direzione e Redazione, ha un numero crescente di abbonati ed è arrivata al fascicolo 69, rispettando i presupposti che ne hanno motivato la nascita. Nel frattempo al foglio a stampa si è affiancato un «Servizio di consulenza linguistica» online che offre risposte ai quesiti secondo i medesimi principi ispiratori: partire dalla storia dei fenomeni e spiegare le cause e gli effetti di alcune varietà e i tratti linguistici esistenti nell’uso. L’archivio della consulenza linguistica agli inizi di ottobre 2024 conta 1466 risposte, consultabili anche digitando un elenco esplicito di parole chiave. Ad esempio: se clicco «neologismo» mi appaiono 27 risultati; se clicco «burocrazia» mi appaiono 68 risultati; ecc. Periodicamente le risposte della «Crusca per voi» e della consulenza linguistica sono state raccolte in volume e anche per tale via messe a disposizione di un pubblico più vasto. Si intitolano «La Crusca risponde» i volumi usciti nel 1995, nel 2006, nel 2019. Più recentemente (2022) il volume Giusto, sbagliato, dipende. Le risposte ai tuoi dubbi sulla lingua italiana con la intenzionale ambiguità del titolo rivela lo scopo finale: non correggere le concrete manifestazioni della lingua con la matita rossa e blu ma parlare della nostra lingua, mostrandone la variazione e le valenze nei diversi contesti di scritto e di parlato. Fresco di stampa (2024), è Sbagliando s’impara, diversamente impostato: offre una serie di esercizi, grazie ai quali i lettori possono verificare il loro grado di conoscenza della lingua italiana ed eventualmente migliorarlo.
L’Accademia ha abbandonato da decenni il proposito di fornire, con la sua opera, il principale riferimento normativo per l’uso dell’italiano. Il concetto di norma linguistica, pure necessaria per la comunicazione in qualsiasi società organizzata, è oggi completamente rivisitato rispetto al passato: accanto al principio della grammaticalità o non grammaticalità profonda di un costrutto, ha acquistato un peso decisivo la pertinenza dello stesso ai singoli tipi di testo, che va giudicata anche in base al contesto nei quali il costrutto viene prodotto e al suo tasso di comunicatività. Francesco Sabatini, presidente onorario dell’Accademia della Crusca, si è posto la domanda se esiste o può esistere un’Autorità che faccia valere in una comunità linguistica tali principi, che risiedono, per tutte le lingue, nel corpo stesso della scienza linguistica. Il suo parere è netto. Il linguista non solo può, ma è tenuto a diffondere conoscenza utile a guidare l’uso della lingua della sua comunità. Ed è preziosa l’opera che può svolgere un’Istituzione che raccolga un collegio di competenti di diversa formazione disciplinare, come l’Accademia della Crusca, il cui «compito essenziale» è, a norma di Statuto, quello di «sostenere la lingua italiana, nel suo valore storico di fondamento dell’unità nazionale, e di promuoverne lo studio e la conoscenza in Italia e all’estero».
Con le sue attività, con i progetti strategici, con le proprie strutture, con le pubblicazioni, l’Accademia è in grado di generare effetti socialmente utili e di stabilire rapporti proficui con individui, gruppi e istituzioni, destinatari ideali di quegli effetti: in tal modo assolve alla propria missione civile.