Un tempo la pace aveva come icona i fiori da mettere nei cannoni. Oggi, che continuiamo a cercare la pace, una nuova icona potrebbe essere quella dei fiori nella mascherina. E' l'idea artistica della barese Angela Ferrara che da tempo lavora sul concetto di natura e questa volta lo ha «materializzato» legandolo alla speranza della fine della pandemia.
La sua produzione artistica farà parte di un'importante mostra internazionale che si apre al Museo Orto Botanico di Roma lunedì 28 e andrà avanti fino al 30 giugno, curata da Manuela De Leonardis, con il coordinamento di Raffaella Tiribocchi (Trastevere, ore 9 - 18,30 ingresso gratuito, infotel 3889897734). «Fiorinarte. L’arte dialoga con la natura» è promossa dall’Associazione Culturale Docendo Discitur con il sostegno della Regione Lazio. Un progetto di arte contemporanea concepito per sottolineare il dialogo tra i lavori di otto artiste e artisti internazionali con le collezioni del Museo Orto Botanico di Roma. Ad esporre, con Angela Ferrara, ci saranno Stella Marina Gallas, Laura Giusti, Margherita Grasselli, Reiko Hiramatsu, DaeSoo Kim, Young Kyun Lim e Yasuko Oki.
Fonte d’ispirazione primaria nelle loro opere è la natura, vera protagonista di questo percorso artistico incentrato sulla fotografia e sulla ceramica. La fotografa giapponese Reiko Hiramatsu indaga il legame profondo tra la dimensione spirituale e quella terrena. Ai fiori si riferisce anche Yasuko Oki (Tokyo, 1971) nella serie fotografica Hitohira; e la fotografia è il mezzo espressivo anche di DaeSoo Kim (Seoul). Lenta e meditativa anche la fotografia di Young Kyun Lim (Seoul); mentre la forma umana è plasmata da Margherita Grasselli (Perugia, 1970) nelle sue sculture di terracotta che raffigurano bambine associate ai fiori. Percorso interiore che è condiviso anche da Laura Giusti e Stella Marina Gallas, autrici di opere in cui è manifesta l’urgenza del proiettarsi in una zona liminale terra/cielo.
L’attenzione alla natura ritorna nella ricerca di Angela Ferrara (Noicattaro 1965, vive e lavora a Triggiano, Bari) nella serie Il respiro dei fiori (2021). Opere di terracotta smaltata policroma, in cui le mascherine diventano contenitori per i fiori di campo.
La stessa artista racconta la casualità con cui è nato il «dialogo» artistico tra fiori e mascherina: «Mi trovavo per una passeggiata in campagna e l'idea si concretizza grazie ad una telefonata che ricevo da Manuela de Leonardis, la quale mi invita alla mostra di Roma... che bella coincidenza! In un istante un campo di papaveri, fiori e una mascherina appoggiata al mio polso diventano ispiratori dell’opera “Il Respiro di Fiori”. Il giorno dopo mi metto subito all’opera; dopo qualche giorno realizzo la mascherina in terracotta smaltata policroma, realizzo i gambi dei fiori con filo di zinco . E perché non riutilizzare gli elastici delle mie mascherine? Risultato finale: sei mascherine con fiori diversi e su due di esse si sono posate delle libellule, chissà… Per me, la mascherina diventa contenitore di fiori di campo ma messaggio all’umanità per un futuro di libertà».
Non è la prima volta che l'artista barese si esercita sul tema della natura. In questa installazione i quadrifogli sono realizzati in terrecotte di diverso colore e terracotta smaltata di colore blu. I lavori prendono vita fino a diventare un tutt'uno con la terra. In una personale «Natura Veritas», i disegni di piante, farfalle, uccelli e fiori diventano opere da cui nasce il progetto «Muretti di fiori e Fiore di pumi».
«La natura è stata sempre al centro delle mie passioni - prosegue - anche quando ho lavorato la terra cruda. Nella mia idea di natura disegno o dipinto prendono vita, mostrando il mio pensiero più nascosto che diventa messaggero di speranza e amore».