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«Astro del ciel», il canto nacque con San Nicola

 
Armando Fizzarotti

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Armando Fizzarotti

«Astro del ciel», il canto nacque con San Nicola

La prima esecuzione in Austria nella chiesa dedicata al Santo nel dopoguerra del 1818

Giovedì 24 Dicembre 2020, 18:46

BARI - «Astro del ciel... ». Anche su «Stille Nacht» («Notte silenziosa» in tedesco), brano al vertice della «top ten» dei canti natalizi che in molte famiglie e chiese animeranno questa sera, Vigilia di Natale, si staglia la grande figura di San Nicola, Patrono di Bari e una delle figure della Chiesa più venerate al mondo.

La «prima mondiale» del canto natalizio, nei secoli tradotto in più di 300 lingue e dialetti, fu eseguita infatti la Notte di Natale del 1818 nell'antica chiesa di San Nicola di Oberndorf (cittadina dell'Austria, poco più di 20 chilometri a nord di Salisburgo), edificio costruito nel Medio Evo (fra il 1135 e il 1141) in stile romanico in onore di un Santo venerato come protettore dei barcaioli, così come nel resto del mondo è figura protettrice dei naviganti in genere. Il culto «pro naviganti» era legato alla vicinanza al fiume Salzach, corso d'acqua che per questo tempio fu però gloria ma anche rovina. E non si dimentichi che in tutta la regione di lingua e cultura austriaca San Nicola viene festeggiato in grande ogni anno il 6 dicembre, con il corteo dei tipici «Krampus», mostri che rappresentano i demoni ammansiti e ridotti a suo servizio.

In quella chiesa i fedeli quella Vigilia di Natale, narrano le cronache locali, si radunarono, oltre due secoli fa, per superare una grave crisi. Infatti tutto il territorio non era stato risparmiato dalle recenti guerre napoleoniche, e devastazioni a miseria erano ovunque.

I versi scritti da un giovane sacerdote del posto, Joseph Mohr, dovevano essere di conforto e speranza alla popolazione prostrata. Nel Natale del 1816 erano stati soltanto letti, mentre due anni dopo poterono anche esser cantati, con la musica che Franz Xaver Gruber aveva composto, in quello che fu un vero e proprio atto di sfida e di fiducia nel futuro anche dal punto di vista artistico: i due nella celebrazione della Vigilia del 1818 eseguirono il brano (il sacerdote cantò da tenore, il compositore suonò cantando da basso) senza potersi avvalere della potenza dell'organo della chiesa, perché danneggiato dai topi che si erano mangiati parte del mantice, per cui dovettero ripiegare con una chitarra. Un commerciante che assistette alla celebrazione natalizia e due famiglie diffusero il brano negli anni in tutto il mondo, a partire dal Tirolo.

In una sequela di «morte» e «resurrezione» la chiesa di San Nicola di Oberndorf fu distrutta da un incendio, ricostruita e poi definitivamente travolta dalle inondazioni del fiume a fine Ottocento.

Ma il ciclo non finì qui. Se nel 1906 si gettarono le fondamenta della nuova chiesa di San Nicola più a sud in centro città, in una zona meno soggetta alle inondazioni, poi arrivò la tragedia della Prima Guerra Mondiale. Il centenario della canzone coincise con l'«inverno della fame del 1918-19», subito dopo la fine del conflitto e i cittadini di Oberndorf decisero di erigere un memoriale al messaggio di pace di Mohr e Gruber: nel 1924 fu deciso di costruire una cappella commemorativa. Nelle difficili condizioni (crisi politiche ed economiche nella Prima Repubblica ), il progetto entrò lentamente nella fase di attuazione.

L'edificio, «Stille Nacht Kapelle« fu costruito tra il 1924 e il 1936 sul cono di macerie della chiesa di San Nicola demolita. Ogni anno la cappella commemorativa e il museo adiacente attirano numerosi visitatori da tutto il mondo, soprattutto in Avvento. Ogni anno il 24 dicembre alle 17 si svolge una solenne messa commemorativa, durante la quale il canto natalizio viene cantato in diverse lingue dai visitatori e celebrato come un evento che unisce la gente. Quest'anno la cerimonia natalizia si svolgerà senza pubblico a causa della pandemia, ma sarà trasmessa in live streaming su internet. Il link è disponibile sul sito web
www.stillenacht-oberndorf.com/events

La versione italiana del canto, «Astro del ciel», non è una traduzione dal tedesco, bensì un testo originale scritto dal prete bergamasco Angelo Meli (1901-1970) e pubblicata nel 1937 dalle Edizioni Carrara di Bergamo.
Figura fra le più invocate dai fedeli in tempi di crisi, San Nicola è figura centrale della Chiesa anche in questi mesi di lotta all'emergenza Coronavirus e costituisce anche il simbolo della «rinascita», del «riscatto» dopo disastri e tragedie, così come sta avvenendo nella Chiesa greco – ortodossa d'America impegnata nella costruzione della nuova chiesa Nicolaiana a «Ground Zero», nel cuore di New York, dove i kamikaze fecero strage abbattendo le Torri Gemelle di Manhattan e, fra i tanti edifici distrutti, riducendo in polvere la vecchia chiesetta di San Nicola.

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