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Corato, neo papà fuori dalla sala parto: scoppia la polemica

 
Redazione online

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Corato, neo papà fuori dalla sala parto: polemica

Dall’Ostetricia spiegano: dobbiamo prevenire il contagio

Martedì 15 Settembre 2020, 14:32

CORATO - Possono i neo papà tenere la mano delle mamme al momento del parto, in questa fase delicata di ripresa del Covid? Non ancora, almeno all’Ospedale «Umberto I» di Corato, dove nei giorni scorsi si era registrata la lamentela di alcune partorienti, le quali sottolineavano che in sede regionale o nazionale non c’era un divieto esplicito.

Nella fase Covid più dura, quella della scorsa primavera, insomma nei mesi di marzo, aprile e maggio, come del resto abbiano raccontato su queste pagine, le neomamme hanno dato alla luce il loro bebè in totale solitudine e i papà hanno potuto vedere i neonati solo in un momento successivo.

L’attenuarsi del virus nei mesi estivi in effetti non ha cambiato le cose. Il «confino» per i papà continua.

In effetti la circolare del Dipartimento regionale della Salute, diffusa nei reparti di Ostetricia, recita: «Facendo seguito alle numerose segnalazioni pervenute circa l’impossibilità ad assistere al parto da parte del papà - si legge nel documento - si rappresenta che non è mai intervenuta alcuna disposizione normativa regionale che impedisse tale possibilità. Pertanto si chiede di garantire la presenza dei papà al momento del parto, nonché la possibilità dell’esercizio di questo diritto nel rispetto della privacy e delle misure di prevenzione, così come stabilito dallo scrivente Dipartimento».

Tuttavia, nei fatti, la possibilità è esclusa: «È proprio nel rispetto delle misure di prevenzione che abbiamo scelto di non far assistere i papà al parto - chiarisce Lucio Nichilo, dirigente del reparto di Ostetricia e ginecologia dell'Umberto I - perché la presenza di un’altra persona, oltre la partoriente e lo staff medico, non permette di garantire la dovuta sicurezza nel nostro ospedale. Oggi - spiega il dottor Nichilo -, rispetto al periodo del lockdown, dobbiamo fare obbligatoriamente il tampone a tutte le mamme e non solo a quelle che presentano sintomi. Il tampone, per essere valido, deve essere effettuato 48 ore prima dell’intervento e il risultato è disponibile minimo sei ore dopo, se non la mattina seguente. Nell’attesa del responso del tampone le gestanti vengono trasferite nelle stanze grigie, sale parto allestite appositamente per casi Covid. Si capisce che non è possibile prevedere la data esatta del parto, quindi la gestione della paziente non è per nulla semplice. Dover seguire un protocollo così rigido anche per il padre sarebbe impossibile».

Lo specialista conclude: «Dispiace non poter garantire ai papà di poter stare vicini a compagne e figli, ma la nostra priorità rimane la salute pubblica».

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