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Policoro, eco rimandata di 17 mesi a paziente oncologica: assessore regionale si scusa

 
Piero Miolla

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Piero Miolla

Policoro, eco rimandata di 17 mesi a paziente oncologica: assessore regionale si scusa

L'assessore Leone porge le scuse: «Ciò conferma che il sistema sanitario in Basilicata è fallito e va ricostruito»

Sabato 06 Luglio 2019, 13:19

«Chiedo scusa alla signora di Pisticci, anche da parte di tutto il Governo regionale: l’episodio da lei denunciato conferma che il sistema sanità, in Basilicata, è fallito e va ricostruito. Devo dire che anche noi siamo, in qualche modo, spettatori passivi perché queste disfunzioni sono il retaggio della precedente maggioranza».

Così l’assessore alla Sanità della Regione Basilicata, Rocco Leone, ha commentato la denuncia di Giuseppina Vella, 49enne di Marconia di Pisticci, che in un video sul nostro sito web (lagazzettadelmezzogiorno.it) ha segnalato come prenotare un’ecografia di controllo al seno nella nostra regione non sia solo complicato, ma quasi impossibile.
La donna, colpita da un carcinoma al seno nel 2015, ha necessità di sottoporsi ai controlli periodici e di routine, ma, dopo aver prenotato la visita tramite Cup, visita fissata dopo sette mesi, si è vista annullare quella prenotazione per la mancanza del medico.


Morale della favola? Le hanno fatto riprenotare la visita e la nuova data è stata quasi una doccia fredda: aprile 2020, ma non più all’ospedale «Giovanni Paolo II» di Policoro, bensì al «San Carlo» di Potenza. Praticamente, tra la prima e la seconda prenotazione, Vella dovrebbe aspettare 17 mesi per un controllo. È evidente, dunque, che più di qualcosa non funzioni in regione. Leone su questo si è mostrato pienamente d’accordo. «Il sistema – ha spiegato l’assessore – è fallito, e questo lo dico da tempo. L’episodio della signora ci fa capire due cose: la prima è che, come detto, il sistema è fallito e va ricostruito, ma in modo diverso. Cioè mettendo al centro il paziente e, soprattutto, fornendo ai cittadini i servizi. Per cui, meno assunzioni tra gli amministrativi e più medici. La seconda cosa che l’episodio della signora Vella ci dice è che non serve assolutamente a nulla star lì praticamente tutti i giorni a denunciare la chiusura di questo o quel reparto. Pensiamo, piuttosto, a come ricostruire un sistema malato e fallimentare, che, questo va sottolineato ancora una volta, vede questa maggioranza spettatrice passiva. Nel senso che noi abbiamo ereditato tutto questo sfascio e adesso dobbiamo ricostruire. Alla signora, voglio ribadirlo, le mie, le nostre scuse ufficiali. Ho visto il video e l’ho subito girato al direttore generale dell’Asm, Joseph Polimeni, affinché anche lui prenda atto di quello che accade quotidianamente in Basilicata. Non possiamo continuare a giocare sulla pelle dei cittadini e dei pazienti», ha concluso Leone. Il quale ha anche preannunciato: «Sto per riunire tutto il personale Asm perché devo parlare alle persone e capire cosa sta accadendo. Qui la situazione mi sembra chiara, per cui o remiamo tutti nella stessa direzione, oppure vanno presi provvedimenti drastici».


Una situazione drammatica e incresciosa, dunque, quella nella quale si trova la sanità lucana. Lo dice chiaramente Leone, ma, soprattutto, lo conferma la vicenda della signora Vella. Con la salute non si può e non si deve scherzare: forse è davvero arrivato il momento di chiudere un’epoca e di tornare a guardare alla sanità come mero, ma fondamentale, servizio al cittadino.

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