E’ stata ritrovata ieri mattina nel porto vecchio di Taranto, una delle cinque imbarcazioni rubate martedì sera dall’approdo turistico degli Argonauti a marina di Pisticci. La «Boston Whaler» molto performante, del valore di circa 90mila euro, era regolarmente ormeggiata e ben in vista tra i pescherecci e le reti. Nelle prime ore del mattino una telefonata aveva avvisato il proprietario, unico dei derubati ad aver pubblicato la foto dello scafo ripresa dalla Gazzetta, che probabilmente la sua barca si trovava nel porto vecchio di Taranto. L’uomo ha allertato immediatamente le forze dell’ordine, che in pochi minuti con lui sono arrivate sul posto con il supporto della Capitaneria di porto. Ha subito riconosciuto lo scafo per le sue evidenti personalizzazioni. Quindi c’è stata l’ispezione a bordo e tutti i rilievi necessari della Scientifica.
L’imbarcazione era in ordine con i due potenti motori in secca e senza alcun danno visibile. Una successiva indagine più approfondita, ha portato a verificare che è stato smontato e trafugato solo un motore elettrico di prua, un Minn Kota del valore di circa 4.000 euro. Difficile ipotizzare che il furto fosse finalizzato solo a recuperare quel motore per il mercato nero dei ricambi, più facile l’ipotesi che quel mezzo nautico ormai «scottava», dopo le foto pubblicate con grande evidenza sui social e dalla Gazzetta. Quindi i ladri, che potrebbero aver fatto base nel porto pugliese vicino all’approdo lucano di Pisticci, probabilmente hanno deciso di sbarazzarsene facendola ritrovare, per allentare il fiato sul collo degli inquirenti. Una mossa tipica in questi casi, che ha indotto carabinieri e uomini della Capitaneria a ispezionare in lungo e in largo il grandissimo porto di Taranto, tra capannoni e approdi vecchi e nuovi.
Una ricerca scattata subito dopo il ritrovamento, per verificare se anche le altre quattro imbarcazioni rubate, di valore complessivo che si aggira sui 200mila euro, possano aver condiviso la sorte di quella ritrovata ieri. Intanto il proprietario ha potuto tirare un sospiro di sollievo, perché il suo scafo di fabbricazione americana è di grande pregio. Chi ha ormeggiato la barca voleva farla ritrovare lì, perché era particolarmente in vista. Resta da capire chi possa aver commissionato il furto portato a segno via mare con tecniche professionali, in modo spregiudicato e senza dare nell’occhio, tanto da essere stato scoperto solo diverse ore dopo mercoledì mattina. Nel porto degli Argonauti non c’erano mai stati furti del genere, e non si escludono ulteriori ritrovamenti nelle prossime ore.