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Un caso di «capra pazza»
Nardò, gregge in quarantena

 
Biagio Valerio

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Biagio Valerio

Un caso di «capra pazza»Nardò, gegge in quarantena

Un ovino positivo alla scrapie, malattia della famiglia del morbo della mucca pazza. Nessun rischio per l'uomo

Sabato 03 Settembre 2016, 10:42

15:16

NARDO' -Il sindaco Pippi Mellone ordina il sequestro sanitario di un gregge nelle campagne del territorio perché una capretta è risultata positiva a “scrapie”, la malattia simile a quella della mucca pazza, stessa famiglia della Bse.
Tutto inizia con un controllo del servizio veterinario della Asl di Nardò che invia i prelievi effettuati su alcuni animali all’Istituto sperimentale del Piemonte, Liguria e Val D’Aosta. Il test sul campione risulta positivo alla malattia e, così, la Asl comunica l’esito al Comune, al protocollo dell’ente lo scorso 25 agosto. All’interno dell’azienda, intestata al padre, c’è il gregge del figlio, ma si tratta di una unica unità epidemiologica così che l’allevamento, ritenuto infetto da “Scrapie Classica” è stato ritenuto possibile oggetto di sequestro sanitario. Cosa avvenuta il primo settembre con ordinanza sindacale che impone anche di impedire l’accesso a persone estranee e di tenere lontani cani, gatti e animali da cortile. Lunghe e complesse le prescrizioni durante la “quarantena”. Bisogna tenere chiusi i ricoveri, dove tutti gli animali sono a rischio di contagio, e disinfettare largamente con sostanze chimiche. Poi impedire ogni contatto del personale di custodia con altri animali, non trasportare foraggi, attrezzi, letame ed altro materiale con cui sia possibile la propagazione della malattia. E’ vietato anche far abbeverare gli animali in vasche nelle quali possano bere altri ovicaprini, perché la malattia è trasmissibile per la via orale. Ovviamente è anche vietato spostare gli animali presenti nell’allevamento per poterli completamente censire individualmente così da limitare al massimo il propagarsi dell’infezione. Ora si procederà all’isolamento degli animali “sospetti” rispetto agli esemplari sicuramente sani fino al completamento delle operazioni di abbattimento a fini diagnostici e custodia. Grosso rischio si corre con i parti perché la placenta è un importante veicolo di trasmissione che vanno distrutte e le aree fortemente disinfettate. In Puglia il fenomeno è abbastanza raro e l’osservatorio sulla “Scrapie in Italia” rileva due focolai nel 2011 e solo quattro capi infetti in quell’anno. La tendenza appare costante anche negli anni precedenti. Il latte ed i prodotti caseari derivati, come alimento per uso umano, non sono soggetti ad alcuna limitazione. Non è dimostrata, sino ad oggi, nemmeno la trasmissibilità all’uomo.

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