Sabato 06 Settembre 2025 | 20:54

Minervino di Lecce, aggredita in visita a domicilio, dottoressa si dimette. L'Ordine dei medici: «Ci dimetteremo tutti»

 
Redazione online

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guardia medica

Ancora un episodio in poche settimane. Filippo Anelli, presidente Ordine dei medici di Bari: «Escalation contro i camici bianchi in Puglia è inaccettabile»

Sabato 24 Agosto 2024, 18:20

18:28

Ancora un'aggressione, ancora una violenza nei confronti di un medico. E' accaduta i primi di agosto ma solo ora se ne è venuti a conoscenza: gli episodi di violenza contro i camici bianchi salgono in poco più di due settimane. 

Questa volta siamo a Minervino di Lecce, in Salento, e la vittima è una dottoressa, strattonata e aggredita durante una visita a domicilio.

I fatti: il medico si è recata in un'abitazione dopo aver ricevuto la telefonata di richiesta di intervento da parte di una donna che si era sentita male. Secondo la prima ricostruzione dei fatti, è stato il marito della donna ad insultare e mettere alla porta la dottoressa: l'uomo le contestava la terapia prescritta alla paziente.

Il medico, 37enne, è tornata a fare il medico di base dimettendosi da guardia medica. Ha presentato denuncia e segnalato l’accaduto alla Federazione italiana medici di medicina generale.

ANELLI «BASTA, CI DIMETTIAMO TUTTI»

«Ci dimetteremo tutti, avevo detto l'altro giorno dopo l’aggressione alla collega in provincia di Taranto. Purtroppo, di fronte all’escalation di violenza cui stiamo assistendo in Puglia, sta già accadendo. E senza interventi immediati, diventerà sempre peggio». Commenta così Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei medici di Bari alla notizia dell’ennesima aggressione ai danni di una guardia medica, questa volta avvenuta a Minervino di Lecce.

«Esprimo a titolo personale e a nome dell’Ordine dei medici che rappresento solidarietà alla collega aggredita e all’Ordine di Lecce. - prosegue Anelli -. Abbiamo molto apprezzato l'iniziativa della Asl di Lecce che insieme alla Fimmg di Lecce ha chiesto al prefetto un incontro per valutare come arginare l'ondata di episodi di violenza ai danni di medici che si stanno susseguendo».
«Bisogna prendere atto che la violenza nei confronti degli operatori sanitari è ormai endemica nella nostra società, come una malattia che non si riesce completamente ad eradicare. E a farne maggiormente le spese spesso sono le donne. Bisogna che il sistema si organizzi per garantire sicurezza agli operatori - aggiunge Anelli - sicurezza che, ricordo, è un diritto costituzionalmente tutelato».

«I medici e gli altri operatori sanitari - aggiunge - non possono essere lasciati soli, come già nel 2020 denunciava il film Notturno prodotto dalla Fnomceo (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri) per evidenziare la solitudine delle guardie mediche». 

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