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Pista di Nardò, c’è chi dice no allo stop

 
Stefano Manca

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Stefano Manca

Pista di Nardò, c’è chi dice no allo stop

Confcommercio e Federalberghi con Porsche: «Soluzioni per non perdere l’occasione»

Domenica 31 Marzo 2024, 17:09

NARDÒ - Confcommercio e Federalberghi si dicono «preoccupati» per l’accordo sospeso fra Regione e Porsche. Continua a tenere banco la decisione del presidente della Regione Michele Emiliano di sospendere per sei mesi l’accordo di programma con cui la scorsa estate si è dato il via libera all’ampliamento del circuito automobilistico nel cuore dell’Arneo. Uno stop arrivato anche sulla base delle criticità nel progetto rilevate dalla Commissione europea, che ha ritenuto deboli le motivazioni con cui Regione, Consorzio Asi Lecce e Comuni di Nardò e Porto Cesareo hanno motivato l’interesse pubblico dietro l’intervento. Cioè la costruzione di un punto di primo soccorso con tanto di pista per elicotteri, opera di dubbia utilità visto che in Puglia non esiste un’avviata rete di elisoccorso, in cambio del disboscamento di centinaia di ettari di un sito naturalistico protetto. Per questo motivo il Ministero dell’Ambiente lo scorso 15 marzo ha chiesto e ottenuto dalla Regione la sospensione dell’accordo con Ntc.

Due associazioni di categoria del territorio salentino, però, si schierano al fianco del colosso tedesco Porsche. «Esprimiamo preoccupazione - sottolinea il presidente di Confcommercio Lecce Maurizio Maglio - per la decisione della Regione Puglia di sospendere l’Accordo di Programma che ha finora autorizzato il piano di sviluppo del Nardò Technical Center. Questa decisione rischia di influenzare negativamente l’economia locale. Ntc - prosegue Maglio - rappresenta una risorsa per centinaia di piccole e medie imprese e realtà del commercio locali, contribuendo significativamente, con l’attività del centro prove, a destagionalizzare, offrendo opportunità economiche tutto l’anno». Confcommercio definisce il progetto «un equilibrio armonioso tra lo sviluppo industriale e le esigenze del territorio e dell’ambiente. Di fronte a questa sospensione - conclude Maglio - guardiamo con fiducia ai prossimi passi e auspichiamo che si giunga con rapidità a un riavvio dell’Accordo di Programma, con una intesa che non metta a repentaglio né l’ambiente né l’economia». Analoga posizione quella di Mimmo De Santis, presidente Federalberghi Confcommercio Lecce: «Il centro prove Nardò Technical Center fornisce un importante contributo all’economia turistica e alberghiera del Salento e rappresenta una risorsa vitale per le strutture ricettive locali. Clienti internazionali visitano l’area tutto l’anno e il Salento viene promosso su scala globale. Federalberghi fa appello alle autorità affinché qualsiasi decisione futura tenga conto della necessità di mantenere un equilibrio tra sviluppo economico e tutela ambientale. Confidiamo in un dialogo costruttivo - è l’appello di De Santis - che possa portare a una risoluzione della questione all’interno dell’Accordo oggi sospeso».

Sul fronte politico, mentre non si registrano reazioni da parte del sindaco di Nardò Pippi Mellone e della sua maggioranza, a tornare sull’argomento è la prima cittadina di Porto Cesareo Silvia Tarantino, sostenitrice dell’accordo di programma con Porsche: «Ai molti che mi hanno richiesto un parere nel merito risponderò che la valutazione di “pubblica utilità” non è mai mancata da parte di questa amministrazione che ha voluto cogliere l’opportunità di effettuare opere pubbliche con i soldi di un investitore privato per dare un’accelerata alle tantissime necessità di riqualificazione di questo territorio: 500 ettari di nuova vegetazione accessibile a cittadini e turisti, piste ciclabili di collegamento, parcheggi, allestimento di zone relax, sport e spazi verdi oggi lasciati a un’incolta boscaglia». Tarantino difende dunque l’accordo di programma e, sempre a proposito di “pubblica utilità”, aggiunge: «Con un’opera pubblica titanica sarebbe stato molto più facile coglierne immediatamente l’utilità almeno teorica, anche da parte di chi vive nell’estremo nord d’Europa o di chi non conosce a fondo le nostre terre e non può rendersi conto di quanto qui manchino anche i servizi più basilari, come anche delle “banali” piste ciclabili o la possibilità di godere dei parchi pubblici».

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