L’ombra della crisi si allunga sempre di più sul servizio di trasporti pubblici della provincia di Lecce, tra pullman che restano in panne, gravi disagi per gli utenti e preoccupazione tra i lavoratori. Una situazione che i sindacati attribuiscono alla recente chiusura dell’officina di Lecce delle Ferrovie Sud Est, destinata proprio alla manutenzione degli autobus.
L’annuncio della chiusura, lo scorso febbraio, ha subito suscitato malcontento e preoccupazione tra i sindacati e gli utenti, già alle prese con mezzi obsoleti e avarie continue.
Le promesse fatte dall'amministratore delegato di Fse, Giorgio Botti, durante un incontro dello scorso ottobre, secondo i sindacati sono rimaste lettera morta. In quell’occasione, Botti aveva assicurato interventi precisi alla presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, alla presenza dell’assessore ai Trasporti Anita Maurodinoia e dei rappresentanti di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal, a partire da convenzioni con ditte esterne del luogo capaci di manutenere i mezzi e di intervenire con tempestività in caso di avaria. L’amministratore rassicurò sindacati e rappresentanza politica sulla qualità del servizio erogato sul territorio salentino. La realtà è ben diversa. Ma la realtà si è rivelata ben diversa.
Secondo quanto denunciato dai sindacati, l’azienda ha trasferito gran parte dei mezzi più obsoleti e problematici della propria flotta nell’area di Lecce, poiché manca un'officina capace di intervenire su tutte le tipologie di veicoli. La chiusura dell'officina leccese ha quindi comportato lunghi spostamenti per i mezzi e gli autisti, costretti a raggiungere le officine di Brindisi e Taranto per la manutenzione, generando ritardi e disagi per gli utenti.
E i disservizi sono pane quotidiano, confermano recenti episodi citati dai sindacati, come il guasto di un pullman con numerosi studenti a bordo sulla tratta Galatone-Nardò, che ha evidenziato la criticità della situazione. L'autista, in servizio dalle prime ore del mattino, ha dovuto attendere cinque ore per il soccorso, prolungando il suo turno di lavoro a oltre 14 ore. Questi ritardi e inconvenienti hanno impattato non solo sul personale, costretto a lunghi turni massacranti, ma anche sugli utenti, che si trovano a viaggiare su mezzi non adeguati e spesso in cattive condizioni.
Le organizzazioni sindacali hanno così deciso di intervenire. Fabrizio Giordano (Filt Cgil), Pierdonato Ligori (Fit Cisl), Francesco Demarindis (Uiltrasporti) e Antonio Rizzini (Faisa Cisal) hanno scritto una lettera all'azienda, al presidente del Consiglio regionale e all'assessore regionale ai Trasporti, chiedendo un intervento immediato per tutelare lavoratori e cittadini. Inoltre, per protestare contro la mancata parità di trattamento economico del personale, è stato proclamato uno sciopero per domani.
La crisi nei trasporti della provincia di Lecce continua dunque a destare preoccupazione, con la chiusura dell'officina FSE che si aggiunge ai problemi già esistenti legati alla vetustà dei mezzi e alle avarie frequenti. Resta ora da vedere quali azioni verranno intraprese dalle istituzioni e dall'azienda per risolvere questa situazione critica e garantire un servizio efficiente e sicuro per tutti i cittadini pugliesi.