Sabato 06 Settembre 2025 | 15:30

I posti negli asili nido non bastano mai, a Lecce ci sono per 35 bambini su 100

 
maddalena mongiò

Reporter:

maddalena mongiò

I posti negli asili nido non bastano mai a Lecce ci sono per 35 bambini su 100

Nonostante il calo delle nascite, il servizio è carente. Ma è vicina la media chiesta dall’Ue

Domenica 28 Gennaio 2024, 14:03

14:07

Calano le nascite, ma in provincia di Lecce i posti negli asili nido (pubblici e privati) continuano a essere troppo pochi rispetto ai bimbi che potrebbero frequentarli. Lo certifica Openpolis, l’osservatorio civico che si occupa di accesso ai dati pubblici, con un report sull’offerta di asili nido nelle regioni italiane. Mentre l’Europa ha portato la media dei posti da 33 a 45 ogni 100 bimbi da 0 a 2 anni, la media in provincia di Lecce è ben lontana da queste cifre.

Solo tre regioni italiane si avvicinano alla nuova quota: Umbria (43,7), Emilia Romagna (41,6) e Valle d’Aosta (41,1), mentre sono solo sei quelle che nel 2021 erano a 5 punti di distanza dall’obiettivo europeo del 33% di posti nei nidi, portato nel 2022 a quota 45. La Puglia ha portato a 19,7 i posti per ogni 100 bambini, un incremento dello 0,1 per cento rispetto all’anno precedente, poca cosa rispetto al fabbisogno e le aree più penalizzate sono quelle interne e in generale il Mezzogiorno che sono ancora molto distanti dalla media europea.

Lecce fa “bella figura” con i suoi 34,6 posti negli asili nido superando la media europea del 33 per cento dei posti, ma ancora ben lontana dal nuovo traguardo dei 45 posti ogni 100 bimbi che porterebbe a quota 40,8. In provincia va decisamente peggio, con qualche eccezione. A Gallipoli sono solo 9,9 i posti disponibili ogni 100 bimbi sotto i 3 anni. Maglie se la cava con un 24,6; Copertino quasi eguaglia Lecce con i suoi 34,2 posti negli asili nido; i tricasini si devono arrangiare con 16,4 posti ogni 100 bambini; Nardò è ancora più indietro con soli 8,3 posti; Galatina “sbanca” con 55 posti; Galatone arranca con 18,2 posti. Nei comuni della cintura di Lecce si “gareggia” per pareggiare la performance di Lecce: Surbo conta 32, 4 posti; Monteroni supera il capoluogo e si avvicina alla nuova quota europea con 40,8 posti; a Lequile non risultano presenti asili nido; in compenso San Cesario ne ha a iosa: ben 71,5 ogni 100 bambini ed è punto di riferimento per diversi comuni della cintura, Lecce compresa. A Nord di Lecce se la cava benissimo Campi Salentina con 48,7 posti ogni 100 bambini, come pure Squinzano che ne conta 39,6, mentre Trepuzzi ne ha solo 21,5 a differenza di Novoli che ne conta 35,1.

Nel report di Openpolis è illuminante l’analisi sui divari: «Le medie nazionali, regionali e provinciali tuttavia restituiscono solo in misura limitata i divari esistenti all’interno del Paese. In una regione con ampia offerta di asili nido, possono infatti esistere territori con pochi servizi. Allo stesso modo, in regioni con poca offerta si possono trovare anche zone più servite. In generale, osservando i dati a livello comunale, emerge una chiara spaccatura, oltre che tra Centro-Nord e Mezzogiorno, anche tra città e aree interne. Nei comuni polo - baricentrici in termini di servizi - i posti nido sono in media oltre 34 ogni 100 minori residenti. L’offerta scende al 25% nei comuni di cintura, gli hinterland delle città maggiori. Per poi calare attorno a quota 20% nei comuni periferici – a più di 40 minuti di distanza dal polo più vicino – e al 15-16% in quelli ultraperiferici (a oltre un’ora dai poli)».

Le differenze sono nette. In 11 capoluoghi è presente più di un posto ogni due bambini residenti: Nuoro (73,8 ogni 100 residenti sotto i 3 anni), Ferrara (62,7), Siena (58,9), Sassari (58,3), Forlì (56,7), Firenze (53,7), Trento (51,2), Lecco (51), Rovigo (50,8), Bergamo (50,8) e Padova (50,3). A un punto da quota 50 per cento: Bologna, Roma, Pisa e Udine. Agli ultimi posti diverse grandi città del Sud. Nel 2021 non raggiunge i 10 posti disponibili, ogni 100 residenti con meno di 3 anni, Barletta (8,6), Poco sopra questa soglia Andria. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)